Cultura e Spettacoli

Verdone: "Nuova commedia, sfido il mio passato"

Nelle sale il prossimo febbraio. L'attore e regista racconta il suo prossimo film "Vicini per caso"

Verdone: "Nuova commedia, sfido il mio passato"

Tutto casa e famiglia, Carlo Verdone torna agli affetti domestici, quelli feriti e quelli da rattoppare, nel prossimo film Vicini per caso. Il comico romano ne ha parlato ieri a Riccione, alle Giornate di Cinema organizzate da Anica, Anec e Anem, anticipando trama e temi di questa sua «commedia di grande cordialità», targata Filmauro e pronta per febbraio 2014. «Dopo Posti in piedi in Paradiso continuo a fotografare la difficoltà delle relazioni, visto quant'è complicato trovare una coppia che regga per più di 8-9 anni», spiega lui, che nel romanzo d'esordio La casa sotto i portici ha fatto capire come l'ora della nostalgia d'un mondo più tradizionalista gli rintocchi dentro.

«C'è il problema della frattura tra padri e figli, nel momento in cui l'uomo abbandona il tetto coniugale. Qui, infatti, metto i miei due figli - una ragazzo di 23-24 anni e un giovane di 20-21 - accanto al personaggio principale, un uomo molto ricco, che dopo aver divorziato dalla madre dei suoi ragazzi, è costretto a riprendersi i figli in casa: la loro madre muore e così loro sono obbligati a scoprire il padre e il padre è costretto a scoprire loro», svela Verdone, anche coautore della sceneggiatura.

Le cose si complicano quando una nuova vicina di casa irrompe nella delicata dinamica familiare degli orfani e del padre single di ritorno. «Spero proprio che Paola Cortellesi riesca a liberarsi dai suoi impegni lavorativi, per interpretare il ruolo-chiave di questa donna volitiva e affettuosa, che riesce a stare vicina ai miei figli in un momento di difficoltà», si augura Verdone, che dopo 30 anni di carriera si trova a farsi concorrenza da solo. «Ormai tutto è stato scritto, nei miei film, ed è difficile superarsi: combatto contro il mio passato, però questa sfida mi diverte. Come m'ha divertito calarmi in un ruolo drammatico ne La grande bellezza di Sorrentino, per scoprire che desideravo rimettermi in gioco», considera lui, sottolineando come sia necessario puntare comunque su una sceneggiatura di ferro.

«Le commedie vanno scritte bene. Se nel tuo film non metti elementi di realtà contemporanea, il pubblico non ti segue. Se, invece, fotografi la contemporaneità, la gente magari va a vederti. Prendere la macchina, trovare parcheggio, ci vuole un motivo. Se non lo dai, il pubblico volta le spalle».

I produttori Aurelio e Luigi de Laurentiis si fregano le mani, sapendo che mai come in questi periodi di crisi è fondamentale produrre «commedie comiche, con tematiche universali e con quel tocco d'amaro, dato dalla precarietà diffusa».

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