A Vienna con Strauss spettacolo perfetto

Nella tenzone televisiva fra i concerti di Capodanno di Vienna e Venezia, chiediamo venia al Teatro La Fenice (uno degli enti lirici meglio condotti della Penisola) se scegliamo di parlare del primo. Quello diffuso dalla tv austriaca è uno spettacolo perfetto: numeri elegantemente coreografati nei luoghi simbolo della capitale absburgica (il Prater, la reggia di Schönbrunn) si alternano a brani in diretta dal Musikverein in un tripudio floreale fra le luci dorate di cariatidi e colonne ioniche. Al centro, la musica raffinata e sublimemente popolaresca della famiglia di geni Strauss, suonata da quel meraviglioso complesso che è la Filarmonica di Vienna. Non mancano momenti di umorismo alla viennese: il maestro Jansons che suona la cornetta, il percussionista che sventaglia i colleghi durante l'impegnativa fantasia España di Waldteufel/Chabrier, il messo postale che reca al direttore un bastone con la cetra per condurre la polka Posta speciale, i filarmonici che fischiano intonatissimi nello stupendo walzer, Ragazze viennesi di Karl M. Ziehrer o sospirano nel galoppo di Johann Strauss, figlio. Altra presenza non dimenticabile: i giustamente celebrati fanciulli cantori di Vienna, in un programma che ha dosato brani famosi e curiosità all'insegna della qualità musicale più distinta.

Chi pensa che in questo contesto il direttore d'orchestra abbia poco peso sbaglia: bisogna avere nel sangue temperamento, rubato malizioso e guanto di velluto negli accompagnamenti. Quello che ha Mariss Jansons, in assoluto il migliore direttore del Concerto di Capodanno degli ultimi anni.

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