Waits & C. celebrano Blind Willie Johnson

Blind Willie Johnson è considerato il Giovanni Battista della musica afroamericana. Un bluesman che ha fatto della ballata religiosa la propria ragione di vita e che ha influenzato col suo «verbo» generazioni di musicisti. Prima suonava agli angoli delle strade, per qualche monetina, a Marlin, Texas, e cantava in chiesa nella Powerhouse Church of God in Christ di Commerce Street, insieme alla moglie Willie B. Harris. Mance Lipscomb, celebre bluesman e songster della zona, lo ricorda esibirsi nei piccoli paesi del circondario fin dal 1916. Johnson non ha mai cambiato stile e la sua fede lo ha portato ad essere uno dei più sinceri interpreti della musica religiosa, pur essendo lui un valente bluesman che cantava con tre voci: una vigorosa voce tenorile unita ad un «falso basso» e ai toni suadenti e acuti delle note della sua chitarra slide (spesso passava sulle corde un coltellino da tasca per ottenere il vibrato tipico di questo stile). Le prime incisioni di Johnson sono del dicembre 1927 a Dallas per la Columbia, e l'anno successivo era già una star avendo venduto 15mila copie dei suoi primi tre 78 giri.

Tra i suoi brani famosi spiccano Dark Was the Night- Cold Was the Ground (il testo tratto da un inno battista del 1792) che racconta Gesù nell'orto dei Getsemani, John the Revelator e It's Nobody's Fault But Mine. Roba vecchia e per nostalgici? Mica tanto, se artisti come Tom Waits, Lucinda Williams, Rickie Lee Jones, Cowboy Junkies si sono riuniti nel disco God Don't Never Change per celebrarne le gesta e le canzoni.

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