Cultura e Spettacoli

Una wedding planner fa causa a Beyoncé per i diritti del nome Blue Ivy

Una wedding planner, la cui azienda si chiama Blue Ivy, ha fatto causa alla cantante, che ha chiamato così la figlia, per aver tentato di registrare sempre con questo nome un marchio commerciale che già esiste ed è intestato a lei

Una wedding planner fa causa a Beyoncé per i diritti del nome Blue Ivy

È guerra aperta tra la Beyoncé e la wedding planner Veronica Morales sulla proprietà del nome "Blue Ivy". L’azienda di organizzazione di matrimoni della Morales, la “Blue Ivy”, è stata fondata circa tre anni prima che nel febbraio 2012 nascesse la figlia di Beyoncé. Una volta saputo dalla stampa che la pop star, dopo aver già chiamato così la bambina, aveva anche fatto richiesta nel 2017 di archiviare con copyright i diritti sul marchio "Blue Ivy" per assicurarsi di avere l'uso esclusivo del nome di sua figlia, la Morales ha presentato istanza di opposizione alla domanda della cantante.

La wedding planner ha chiesto che alla popstar fosse impedito di registrare il marchio, dato che ne esisteva già uno con lo stesso nome da lei ideato e intestato. La notizia della battaglia legale tra le due donne ha fatto il giro del mondo così Jay-Z che ha dovuto spiegare in una intervista esclusiva a Vanity Fair di non avere avuto mai alcuna intenzione di usare il marchio Blue Ivy per vendere prodotti, ma che lui e Beyoncé intendevano solo impedire ad altri di trarne profitto, sfruttando il nome della figlia per fare affari che potevano sembrare falsamente collegati a loro due.

La battaglia sta andando avanti da oltre un anno con Beyoncé che ha accusato la Morales di aver offerto di venderle la sua compagnia di wedding planning per 10 milioni di dollari, ma la donna ha negato le accuse. Ed è passata al contrattacco.

Secondo una fonte di The Blast, avrebbe appena fatto richiesta ufficiale alla pop star di permettere ai suoi legali di accedere a comunicazioni private tra lei, il marito Jay-Z e sua madre Tina Knowles, alla ricerca di qualsiasi prova, sms o email, che dimostrino che Beyoncé abbia pianificato di utilizzare effettivamente il marchio "Blue Ivy" proprio partendo col dare questo nome a sua figlia.

Beyoncé ha finora rifiutato di consegnare i documenti e chiede un ordine restrittivo che proibisca alla Morales e al suo team legale di accedere e divulgare ogni eventuale informazioni riservata di cui possano venire a conoscenza. Mentre il giudice si è riservato di deliberare presto, la guerra è ancora in atto.

it? " data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">Segui già la nuova pagina di gossip de ilGiornale.it?

Commenti