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What/If, la proposta indecente di Renée Zellweger

Renée Zellweger è la star principale di What/If, un thriller psicologico che richiama film anni ’90 ed altre serie tv dal colpo di scena facile

What/If, la proposta indecente di Renée Zellweger

La più interessante nuova serie tv di Netflix si chiama What/If, con protagonista Renée Zellweger.

È un bel periodo per la carriera dell’attrice, da poco è uscito il trailer del suo prossimo film basato sulla vita di Judy Garland e da alcuni giorni è uscita What/If, serie tv originale di Netflix di cui è la star principale. Dopo gli anni passati ad identificarla con il personaggio di Bridget Jones la vediamo ora nel ruolo di Anne Montgomery, un’affascinante donna alla Sharon Stone in Basic Instinct.

What/If parte da questo presupposto: cosa saresti disposto a fare per ottenere cioè che desideri? Una delle più importanti investitrici di San Francisco decide di dare una chance a Lisa Donovan (Jane Levy), giovane imprenditrice-biologa che cerca investitori per la sua società. Infatti, dopo i “no” da parte di tutta la città, arriva l’inaspettato appuntamento con Anne Montgomery, interessata al progetto di Lisa, ma ad una condizione. Per aver gli 80 milioni di finanziamento Lisa sarà disposta a cedere per una notte suo marito Sean?

Lisa e Sean (Blake Jenner) sono una coppia felice, che vive serenamente la propria vita nonostante le difficoltà nella carriera imprenditoriale di lei. Sean un tempo era un promettete giocatore di baseball dei Giants, ora è un paramedico nelle ambulanze con l’intenzione di entrare nel corpo dei Vigili del Fuoco ed è disposto a tutto per far felice sua moglie.

What/If non si nasconde. È la stessa Lisa a dire che Anne si comporta come Robert Redford in Proposta indecente, film del 1993 nel cui cast sono presenti anche Woody Harrelson e Demi Moore. Ma la serie parte solo da questo scenario per poi dirigersi verso "luoghi" decisamente diversi. Anne all’inizio del primo episodio fa un proclama concludendolo con il suo motto, nonché titolo del suo libro: “ad ogni costo”. È questo uno dei perni della serie, oltre che del personaggio.

Il gioco perverso del personaggio di Renée Zellweger è rivolto quindi a spingere i partecipanti ad andare oltre i loro limiti per dimostrare chi realmente sono e quanto davvero vogliono ciò che desiderano. What/If risulta quindi essere un ottimo thriller psicologico per metà del suo racconto, salvo poi diventare un'altra tipologia di thriller, di quelli visti e stravisti in altre serie tv, in cui tutto può succedere e in cui, alla fine, tutto accade.

Un altro passo falso della serie tv è legato ai restanti protagonisti. Durante i quasi 50 minuti di ciascun episodio non si racconta solo della complessa "partita a scacchi" tra Anne e Lisa, e di cui Sean è solo una delle tante pedine. Nelle puntate vengono affrontate anche altre storie legate agli amici e parenti dei protagonisti principali che per quanto interessanti non sono di aiuto, finendo per distogliere l'attenzione dallo scontro tra le due donne.

Passando ai fautori della serie vediamo anche le influenze che la rendono l’ibrido descritto sopra. Phillip Noyce è il regista dei primi episodi e porta nel racconto quanto già fatto nel thriller erotico Sliver del 1993. Tuttavia è con Revenge che questa serie scopre di avere elementi in comune, infatti lo stesso Noyce, e l’ideatore di What/If, Mike Kelley sono tra i produttori della serie tv con Emily VanCamp.

What/If quindi ha due facce. Una pericolosa e sofisticata, in cui le aspettative sono alte, ed una meno avvincente e più comune, appunto come Revenge o addirittura Le regole del delitto perfetto.

Con un finale apertissimo è certo che avremo un secondo giro di episodi in cui la serie avrà modo di rifarsi.

Per ora promossa a pieni voti solo Renée Zellweger, che inaugura una nuova stagione della sua carriera.

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