Primo round, l'altra sera alla Spezia, nel confronto per la carica a «primo cittadino» spezzino. Eppure siamo già alla bagarre, in attesa del faccia a faccia questa sera tra i due candidati più accreditati, Burrafato e Federici, che si terrà nella sede dell'Unione industriali.
Intanto la campagna elettorale dei quattro aspiranti sindaci è entrata nel vivo. Campo di battaglia: il palcoscenico del teatro Civico, un'arena dove sono scesi quattro candidati. Tutti contro tutti, ma più che altro tutti contro uno. Gianluigi Burrafato, Enrico Schiffini e Arturo Fortunati hanno così letteralmente accerchiato Massimo Federici.
Un fuoco di fila dal centrodestra e dalle liste civiche. Atti del contendere sono principalmente gli sperperi delle società partecipate, la mancanza di prospettive e di lavoro per i giovani, lo sviluppo a senso unico del porto, il degrado della sanità, le occasioni perse nella cantieristica. Un quadro preciso di «una città in crisi che il centrosinistra non riesce a risollevare».
Federici, aspirante a raccogliere il testimone di Giorgio Pagano per conto dell'Unione, ha risposto con le armi del fair-play («Rispetto le regole dei tempi» si è limitato a dire al dilagante Burrafato).
Presente chiaramente il pubblico delle grandi occasioni che ha avuto anche da «gustare» il tono satirico di Dario Vergassola: «Sembrate seduti come nell'ultima cena. Chi di voi tradirà?».
Nella classifica dei più applauditi l'ha spuntata Burrafato con undici battimani, seguito da Schiffini con sette, da Fortunati con cinque, da Federici con tre.
L'ex sindaco Gianluigi Burrafato, nell'ultimo incontro con la stampa disse con grande sicurezza «vincerò, senza alcun dubbio».
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