Spianata delle moschee, duri scontri con 50 feriti

Gerusalemme. Violenti scontri sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, dove la polizia israeliana è intervenuta dopo il lancio da parte di palestinesi che avevano preso parte alla preghiera del venerdì contro gli ebrei che pregavano al Muro del pianto. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti, 60 dei quali sono rimasti intossicati dal gas. Secondo il portavoce della polizia israeliana, 15 poliziotti sono rimasti leggermente feriti negli scontri. Secondo un testimone, la polizia israeliana ha a un certo punto respinto i dimostranti nella moschea di al-Aqsa e poi ha chiuso i cancelli. Rosenfeld ha difeso l’operato degli agenti, affermando che «non sono assolutamente» entrati nella moschea, non hanno usato pallottole di gomma ma solo granate di gas lacrimogeni.
Il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha condannato comunque la polizia israeliana per essere entrata nell’area della moschee. «Israele continua a mettere ostacoli di fronte agli sforzi dell’inviato americano George Mitchell» di rilanciare i negoziati di pace, ha dichiarato Nabil Abu Rudeineh. Mitchell è atteso oggi in Israele, mentre lunedì arriverà il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden.


Gli scontri scoppiati a Gerusalemme si sono successivamente replicati in vari centri della Cisgiordania, dove dimostranti palestinesi hanno affrontato la polizia israeliana. Un ragazzo di 14 anni, colpito alla testa mentre erigeva una barricata presso Ramallah, sarebbe in gravi condizioni.

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