da Milano
Fu Fabio Ghioni, lex manager di Telecom, a dare lordine di entrare nel computer dellallora amministratore delegato di Rcs Vittorio Colao: «Portate via tutto dal computer di Colao». E fu dallufficio di Ghioni, a Milano in via Victor Hugo, che venne guidata lincursione telematica. Ieri due dei tecnici informatici che parteciparono nel novembre 2004 a quel blitz sono stati arrestati per ordine del gip Giuseppe Gennari, nellennesimo capitolo dellinchiesta sugli spioni Telecom.
In manette sono finiti Andrea Pompili, il coordinatore del Tiger Team che faceva capo a Ghioni, e Alfredo Melloni, un giovane e abilissimo informatico sul cui curriculum spicca però una condanna a 18 mesi per intrusione telematica. Ad aprire uno squarcio sulla vicenda è stato Rocco Lucia, il consulente agli arresti domiciliari dal 18 gennaio scorso. Fu proprio Lucia, in coppia con Melloni, a portare a termine lattacco ed è stato lui a svelarne i dettagli. Lucia ha dunque spiegato che Ghioni e Pompili gli diedero lincarico di violare alcuni computer della Rizzoli. La coppia Lucia-Melloni utilizzò per loperazione, conclusa nel giro di mezzora, un computer portatile connesso a Internet attraverso una sim card brasiliana. Da quel computer partì le-mail civetta: Colao, con un semplice e inconsapevole clic, permise al programma ideato dagli hacker di installarsi, di copiare tutti i dati e di girarli a un server svizzero, configurato per loccasione attraverso una connessione con lufficio Telecom di Roma. Insomma, con una sorta di triangolazione Milano-Roma-Svizzera il Tiger Team, la squadra che effettuava test informatici per Telecom, simpossessò di una miriade di informazioni riservate: gli stipendi di tutti i giornalisti e i dirigenti Rcs e una bozza in stato avanzato del piano triennale 2005-2007 di Rcs. Tutta la documentazione raccolta venne successivamente scaricata su una chiavetta, poi consegnata a Ghioni.
Ma loperazione non si concluse come gli hacker avevano sperato. Il vicedirettore ad personam del Corriere della Sera Massimo Mucchetti, pure nel mirino, non cliccò e il suo computer non fu violato. Inoltre, la rapidissima contromossa della Security Rcs permise di afferrare una traccia che portava al server svizzero.
Ora Lucia ha svelato che quel server rimandava al Tiger Team e alla Security di Giuliano Tavaroli.
Resta intatta la domanda di fondo: chi aveva chiesto a Tavaroli e Ghioni di entrare nel sistema informatico Rcs? Nella precedente ordinanza di custodia, il gip Gennari chiama in causa, a livello di ipotesi, lazionista di riferimento di Pirelli-Telecom, Marco Tronchetti Provera, pure presente nel capitale di Rcs. Dal carcere di Voghera, però, Tavaroli ha smentito questa lettura scagionando i vertici Telecom.
Oggi sarà sentito Melloni.
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