Roma

Uno spirito allegro e dispettoso

Attilio Corsini porta in scena una delle più divertenti commedie dell’inglese Noel Coward

Metti una sera a cena, anzi no, dopocena. Sul più bello, due coniugi annoiati dalla solita routine (cena con nota coppia di amici, zapping col telecomando?) decidono, tra il serio e il faceto, di trascorrere il tempo in maniera diversa. Per aggiungere pepe a una serata che è sul punto di sbiadire nella noia, i coniugi mettono a punto una strategia d’attacco allo sbadiglio: giocare alla seduta spiritica. Così, tanto per elettrizzare l'atmosfera con una non prevista botta d'adrenalina. Il canovaccio di Spirito allegro, divertente commedia di Noel Coward che debutta questa sera al teatro Vittoria per la regia di Attilio Corsini, è al tempo stesso originale ed efficace. Il testo, impalcatura solida e meccanismo comico super-oliato, è supportato da una tempesta di battute spiritose che fioccano a ritmo serrato sugli spettatori con estrema puntualità. Merito della generosa vena umoristica del commediografo inglese, autore poco frequentato sui nostri palcoscenici, che pennella ogni battuta con l’ironia e il buongusto di un autentico «sir» regalando ad ogni protagonista un’anima nobile. Ottima la scelta degli interpreti - Giancarlo Zanetti, Maria Rosaria Omaggio, Viviana Toniolo, Anna Lisa di Nola e Roberto Della Casa -, attori di razza, che oltre al talento per la comicità mai volgare, portano in dote la classe dello stare sulla scena, unita al gusto di snocciolare perle d’umorismo british. Confetti di eleganza e raffinatezza, con ripieno al vetriolo, dagli effetti collaterali esilaranti. Soprattutto per la platea.
Tra le migliaia di entità impalpabili sospese nell’altra dimensione, pronti a palesarsi ai due coniugi impegnati nel bizzarro gioco della seduta spiritica - tra rumori molesti, gemiti, e black-out elettrici -, Coward lascerà evocare il più malizioso degli spiritelli: quello allegro, ma non troppo, della prima moglie di lui. Il protagonista di questa pièce, infatti, è un marito che ha a che fare con due consorti. Una viva e vegeta; l’altra defunta, ma sempre pronta alla battuta acida. Specie se istigata a dire la sua - dall’aldilà - alla presenza della seconda moglie: eterna rivale nell’aldiqua. Le scene dello spettacolo, una produzione Attori & Tecnici e Cooperativa Teatro per l'Europa, sono di Uberto Bertacca.

Si replica al Teatro Vittoria fino al 6 novembre.

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