Il Festival è da tempo sensibile ai cartoni animati. Ha lanciato i tre Shrek e Steven Spielberg, con la Dreamworks, se ne è ricordato quando, da una costola di Shrek, ha ideato un panda goffo, dallalito letale, e gli ha costruito attorno il magnifico Kung Fu Panda di John Stevenson e Mark Osborne, presentato fuori concorso. È una storia a sfondo cinese dove il panda Po - che aiuta in cucina il padre Ping, papero (!) e cuoco - si candida a «drago-guerriero», lunico capace di fermare un più credibile ex aspirante drago-guerriero, Tai-Lung, deciso a vendicarsi di ventanni di prigionia. A dar voce ai disegni sono Jack Black (Po), Dustin Hoffman (Shifu, maestro di kung fu), Angelina Jolie (la tigre), Jackie Chan (la scimmia), Lucy Liu (la vipera), Ian McShane (Tai-Lung). Al Festival è giunta vasta rappresentanza del cast, guidata dal produttore Jeffrey Katzenberg e dai due registi: con loro la Jolie e Hoffman, Black e la Liu, che alla proiezione di gala vestiva Roberto Cavalli.
Indossano invece solo uniformi i personaggi di un altro scontro a cartoni animati presentato ieri al Festival: è Valse avec Bachir, cioè «Valzer con Bachir» (Gemayel), dellisraeliano Ari Folman. Tecnica e taglio sono diversissimi da Kung Fu Panda: qui non cè un passato mitico cinese, ma uno storico libanese.
Splendido cartone nato da una costola di Shrek. Ma più bello
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