Spogliata, sfigurata e uccisa nel bosco

Ascoli Piceno Tre giorni di speranze e ricerche. Poi ieri pomeriggio è tutto finito. Nel modo più atroce possibile. L’hanno ritrovata massacrata a diciotto chilometri di distanza, a Ripe di Civitella (Teramo), grazie a una telefonata anonima arrivata al 113.
Probabilmente non si è allontanata di sua volontà Carmela Rea, ventinove anni, da amici e parenti soprannominata Melania. Lì da Colle San Marco di Ascoli Piceno, dove era andata a fare una scampagnata con il marito Salvatore Parolisi, militare di carriera al 235esimo Reggimento Piceno, e la loro bambina di appena diciotto mesi, qualcuno la portata via. Melania si era allontanata dal marito dicendo che sarebbe andata in toilette in uno degli chalet aperti sul Colle ma i gestori non l’hanno mai vista entrare, circostanza confermata dalle telecamere installate fuori della struttura. Evidentemente lo vicino ha incontrato il suo carnefice. Il marito, dopo una ventina di minuti, non vedendola tornare, aveva chiamato i soccorsi e immediate erano scattate le ricerche di carabinieri, polizia, Vigili del fuoco, Soccorso alpino e Corpo forestale. Chi l’ha ammazzata lo ha fatto in modo bestiale. Terribile.
Raccapricciante la scena che si presentata ai poliziotti arrivati sul posto, a qualche centinaio di metri da una deviazione della strada provinciale 35 verso un chiosco, in una zona boscosa di montagna: il corpo era nudo, due siringhe conficcate una all'altezza del seno, l’altra del pube, segni di percosse dappertutto e il volto sfigurato. Forse l’assassino l’ha finita strangolandola, infierendo poi ancora sul quei poveri resti. Ci sarebberoun paio di simboli «disegnati» sul cadavere, forse una svastica.
Un giallo dai contorni inquietanti. Arricchito da una macabra coincidenza che riguarda la località da cui è sparita la giovane mamma: qui il 5 gennaio scorso era stato trovato il cadavere di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona, scomparsa il 4 maggio 2010. Per delitto è stato indagato un amico della donna, Alvaro Binni. Lui continua a ripetersi innocente.
La presenza della famigliola è stata confermata dal gestore di un chiosco bar nei pressi di alcuni campi da tennis in disuso. «Devo andare in bagno, torno subito» avrebbe detto Carmela al coniuge, prima di allontanarsi dal parco dove la figlioletta giocava dondolandosi su un’ altalena. La donna però non è mai tornata indietro, né è stata vista dai gestori del bar-ristorante «Il Cacciatore», distante non più di 200 metri dal parco giochi.
Ora si cerca di capire come la donna sia arrivata a Ripe di Civitella.

Se in auto con qualcuno che conosceva, oppure già stordita dopo essere stata catturata a pochi passi dalla sua famiglia, e poi forse uccisa altrove prima di essere abbandonata in quel luogo.
La zona del ritrovamento del corpo è nei pressi dell’area militare di Casermette usata per le esercitazioni di tiro.

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