Tre stagioni di accordo con Fiat Chrysler. E il marchio Jeep sulla maglia: un unico sponsor per tutte le competizioni, a fronte di 35 milioni di euro complessivi che fanno la maglietta della Juventus la più pagata d'Italia. Fiat Spa. potrà sfruttare l'immagine della società bianconera, potendo utilizzare i propri marchi sull'abbigliamento tecnico di tutte le squadre del club, con molteplici altre possibilità di partnership in svariati campi. Con oltre settanta anni di storia, Jeep può vantare una fama globale con vetture distribuite in più di 120 Paesi del mondo. «Tra Juventus e Jeep ci sono varie affinità - ha detto Marchionne - a cominciare dalla lettera iniziale, utilizzata per insegnare l'uso della 'J' ai bambini nell scuole. Entrambe le realtà hanno vissuto momenti difficili, ma hanno saputo reagire e rialzarsi dimostrandosi all'altezza della storia che hanno alle loro spalle. Chi come me è tifoso di entrambe le realtà, non può adesso che guardare al futuro con fiducia». E il cuore dell'amministratore delegato di Fiat Spa è bianconero a prescindere: «Sono tifoso della Juve e non per una clausola presente sul mio contratto. Avevo cinque anni quando mi sono avvicinato alla Juve e non ho dovuto aspettare molto tempo per vederla vincere, essendo iniziata poco dopo l'epoca di Boniperti, Charles e Sivori: i bambini nati nel 2000 non hanno avuto la stessa fortuna, ma non è ovviamente per la mia passione sportiva se la Fiat ha scelto di diventare sponsor della squadra». Una Juve che poi John Elkann ha definito «integrale.
Non vedo l'ora di vederla». «Quando riesco, vado volentieri allo stadio -ha concluso Marchionne -. In tutti questi anni, non so se mi abbiano chiesto più sconti sulle automobili oppure biglietti per andare a vedere la Juventus». DLat- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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