Notte di Halloween: tocca a Borriello stregare la "Magica"

Ancora una vittoria della Roma, la decima consecutiva: supera la Juve di Capello e conquista un posto nella storia

Notte di Halloween: tocca a Borriello stregare la "Magica"

Roma - Mancava solo lui al festival del gol delle punte giallorosse, Marco Borriello sceglie la partita giusta e consegna alla Roma un posto nella storia. Nella notte delle streghe, quella di Halloween, c'erano segnali sinistri di un incantesimo che stava per rompersi. Nel classico testacoda, chi aveva tutto da perdere era proprio la truppa di Garcia: di fronte un Chievo disperato, giunto all'Olimpico a fare le barricate e ad assicurarsi un salutare punticino per la sua anemica graduatoria, e un allenatore, Giuseppe Sannino, con la panchina in bilico e mai così in basso in serie A ma con un curriculum immacolato contro i giallorossi.

Ed ecco spuntare nella notte delle streghe la testolina di un attaccante finito ai margini del gruppo perché il condottiero di Nemours preferisce la verve di Totti impiegato come falso nove (e ora ai box per un infortunio) nel suo tridente di attacco. Borriello non segnava con la maglia della Roma da 893 giorni, una vita per una punta abituata ad esultare di frequente. Alla seconda chance da titolare, stava per fallire la prova quando ha trovato il guizzo dei vecchi tempi grazie all'assist di Florenzi. La sua zuccata che anticipa Papp regala alla Roma il record assoluto in A di dieci vittorie di fila all'inizio del torneo, un primato che fa uscire la squadra di Garcia dal nostro territorio (come è già accaduto, vista l'eco internazionale che stanno suscitando De Rossi e compagni) e la equipara al Manchester United del 1985-86, mettendolo invece in scia del Tottenham, fermatosi a quota 11. In più respinge ancora una volta l'assalto di Napoli e Juve che corrono dietro i giallorossi senza riuscire a raggiungerli.
Serata difficile e complicata, si diceva. Partita dal pronostico scontato, come farebbero pensare i 23 punti di divario in classifica. E invece la squadra di Garcia, che applica un turnover moderato e mirato (tre cambi nella formazione rispetto a Udine e le conferme in attacco di Borriello e Ljajic per le assente pesanti di Totti e Gervinho), deve sbattere contro il muro dei veneti. Ne viene fuori un primo tempo in cui la formazione di Garcia esercita un netto possesso palla (69 per cento), gravita costantemente nella metà campo avversaria ma non riesce né ad alzare i ritmi compassati del match né a trovare spazi. Borriello fatica ed è incapace – perché non abituato a fare questo tipo di gioco - di portare fuori dalla difesa del Chievo qualche avversario per aprire dei varchi. Dal canto suo il Chievo è bravo nei raddoppi sui portatori di palla giallorossi e su Ljajic che a un certo punto diventa l'unico referente dell'attacco quando Garcia passa a un modulo 4-2-3-1 per cercare di allargare le maglie dei veneti.
Nella ripresa la Roma cerca di velocizzare la manovra, ma serve un episodio per spaccare il match: l'incursione di Florenzi, lasciato a riposo nella prima ora per poi subentrare a un Marquinho opaco, trova puntuale all'appuntamento Borriello che infila Puggioni (fino a quel punto poco impegnato) nell'angolino. L'attaccante diventa così l'undicesimo calciatore della rosa a segno in questa stagione.

Ma la serata di sofferenza continua, visto che il Chievo prova timidamente a farsi vedere dalle parti di De Sanctis (arrivato a 681 minuti di imbattibilità, il record del portiere romanista Pelizzoli si avvicina sempre più). La partita diventa nervosa e i veneti collezionano una serie impressionante di cartellini gialli. Uno lo prende anche Castan che, diffidato, lascerà un buco importante nella retroguardia giallorossa domenica a Torino.

Alla fine tutti a cena allo stadio Olimpico, per festeggiare il nuovo record, ma anche per evitare di fare le ore piccole. Come dice Garcia, non contano i record ma vincere qualcosa. E la Roma vuole mettere le basi per farlo.

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