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Agassi piange la morte del padre "tiranno": aveva 90 anni

Emanoul Aghasi, padre di André Agassi, si è spento il 24 settembre ma la notizia della sua morte è giunta con qualche giorno di ritardo. "Rifarei il tiranno, mio figlio doveva essere campione"

Agassi piange la morte del padre "tiranno": aveva 90 anni

André Agassi piange la morte del padre Emanoul avvenuta venerdì 24 settembre ma resa nota soltanto in queste ore, a diversi giorni di distanza dalla sua scomparsa. Il papà del grandissimo tennista americano se n'è andato all'età di 90 anni con gli appassionati di tennis che gli devono molto dato che il figlio è diventato il fuoriclasse qual è stato proprio grazie a lui che in realtà, però, con metodi non poco ortodossi ha creato l'atleta-robot André che ne ha risentito parecchio nel corso della sua infanzia.

Una vita per lo sport

Emanoul Aghasi è stato un pugile di origini armen, naturalizzato poi americano, che partecipò ai Giochi Olimpici del 1948 e del 1952 per l’Iran, paese dove era nato. In realtà lui amava il tennis e per i suoi quattro figli aveva sperato e voluto un futuro in quello sport. In realtà l'unico con cui ci riuscì è stato proprio Agassi che nella sua autobiografia "Open" ha spiegato come da ragazzino aveva odiato il tennis, dato che viveva costantemente nella paura del padre che lo voleva campione a tutti i costi e che rispose a quel libro con un altro dal titolo "Indoor".

Una storia incredibile

Il padre di Agassi aveva escogitato un metodo per farlo allenare e performare al meglio: una macchina sparapalle che lanciava palline da tennis a oltre 100 chilometri orari. "Se colpisci 2.500 palle al giorno, ne colpirai 17.500 alla settimana e quasi un milione in un anno. Un bambino che colpisce un milione di palle all’anno sarà imbattibile", questo l'appunto di coach Mike al figlio che dovette portarsi sulle spalle una pressione enorme: quella di dover diventare qualcuno nel mondo del tennis. "Rifarei il tiranno, Andre doveva essere un campione", queste le sue parole rilasciata qualche anno fa in un'intervista che fanno capire la portata del personaggio.

Agassi ebbe un rapporto conflittuale con il padre al punto di ribellarsi per qualsiasi cosa come ad esempio l'andare contro l'avversione del padre verso gli omosessuali combattuta da André con lo smalto sulle unghie. Sempre schivo e avaro di complimenti quando vinse il suo primo Slam il padre non si complimentò con lui ma lo rimproverò per aver perso un set: "Non c'era motivo che tu lo perdessi". Gli Slam alla fine diventarano otto: quattro Australian Open, un Wimbledon (il primo), due Us Open e un Roland Garros.

La figura del padre è stata ingombrante nella vita di André che avrà passato un'infanzia terribile, senza spensieratezza: se non fosse stato per il padre, però, non sarebbe forse diventato il fuoriclasse che tutti gli appassionati di tennis hanno potuto ammirare.

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