Allegri, è già l'ora della verità: comincia la corsa a ostacoli

Sette partite in tre settimane per il Milan. Si parte domani con l'Atalanta. Per difendere la panchina è De Jong l'uomo chiave

Allegri, è già l'ora della verità: comincia la corsa a ostacoli

Non è vero che a Massimiliano Allegri gliela stiano tirando. No, non è vero, sono solo coincidenze. Però è un periodo che ogni giorno c'è qualcuno che pensa a lui e si propone, educatamente, ma si propone. Ieri è casualmente capitato in città Ruud Gullit e altrettanto casualmente si è parlato della panchina del Milan: «Io sono pronto - ha dichiarato cercando di non dare nell'occhio -. Se il Milan mi chiama è un onore, come fai a dire no? Non si sa mai...Ma credo che il Milan sia in buone mani». Arriva ventiquattr'ore dopo gli auguri di Capello: «Se non va carico a San Pietroburgo, rischia. Lo Zenit dà sette giocatori alla mia nazionale e si è rinforzato con due campioni come Hulk e Witsel. Voglio dire che la difesa del Milan si troverà una sola punta da marcare, Kerzhakov, ma quattro o cinque incursori capaci di lanciarsi in area tutti assieme. Se non parte bene in casa con l'Anderlecht...». Con Inzaghi che gioca sempre sul filo del fuori gioco e piace sempre, Gattuso che si è allontanato da Milanello ma neppure così tanto, e Tassotti pronto a traghettare se stesso. Quelli che a Max Allegri vogliono un gran bene, gli hanno fatto sapere che Marco Van Basten all'Heerenveen e Frank Rijkaard in Arabia Saudita sono potenzialmente a piede libero, pronti e senza rimpianti. E per chiudere Guardiola, uno che farebbe fare sacrifici anche al Cavaliere.
Quanto tempo rimane a Massimiliano Allegri? Sembra che gli sia rimasta una sola via d'uscita: vincerle tutte.

E il ciclo che lo attende non aiuta: domani l'anticipo con l'Atalanta, martedì Champions con l'Anderlecht, poi Udine e Cagliari in casa, Parma fuori, in Russia dallo Zenit con i cinque incursori che saltano fuori dai cespugli e infine il derby, sette gare in 21 giorni, una ogni tre. Con Pazzini che ieri non ha neppure terminato l'allenamento defaticante al rientro dalla Nazionale. Aveva appena finito di tranquillizzare tutti spiegando che gli si era gonfiato un po' il ginocchio ma il riposo assoluto gli aveva fatto bene. Ieri un nuovo fastidio alla gamba destra, fine della partitella, rientro immediato nello spogliatoio e staff sanitario all'opera, si prega. Robinho e Pato stavano correndo senza forzare sull'altro campo, a questo punto gli abili sono El Shaarawy e un Bojan caricatissimo, i due che in teoria si giocano una maglia al fianco del Pazzo. Il resto sono quasi tutte buone notizie, Boateng con un tutore a protezione del braccio operato e Abate si sono allenati con il resto della squadra e domani giocano, Mexes è recuperato per la panchina, in mezzo Ambrosini con Nocerino e De Jong. Il mastino olandese è il nuovo centro gravitazionale della squadra, qualunque modulo Allegri abbia in testa.

E anche qui il tecnico ha trovato un mucchio di amici pronti a dargli una mano e consigliarlo. Fra i tanti si è segnalato anche un 4-2-3-1, un tridente dietro a Pazzini. Probabile che, in acque agitate, meno si muova il resto e meglio è, e Allegri non rinunci al 4-3-1-2. Sempre che un modulo sia la soluzione. Se hai un gruppo che ha voglia di correre e tirare mazzate puoi metterlo in campo sereno e qui sta il punto, quanti stanno con Allegri?

Eppure questo sarebbe proprio il momento giusto per compattare verso un obiettivo comune, senza ombre e senza neppure dubbi. È credibile che una società stia già organizzando l'ultima cena alla terza di campionato? Adriano Galliani assicura che vede Allegri tranquillo e non ci sia mai stata nessuna guerra. Il rapporto è sereno: «Se c'è uno che lo ha voluto e portato al Milan, quello sono stato io». Si potrebbe obiettare che uno, sebbene più che autorevole, è un po' troppo poco.

Ma poi l'Ad ha gettato una ciambella al suo allenatore: «Il Milan può competere con le italiane, mentre in Europa mi sembra che ci siano squadre come Barcellona e Real Madrid che sono di un altro pianeta o quasi». Comunque domani c'è l'Atalanta, un'italiana.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica