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Allegri è poco... Atletico. E la sua Signora s'inchina all'ex Morata

Tripletta di Alvaro nell'ultimo test. Il gioco non c'è. Kean arriva in ritardo e va in tribuna

Allegri è poco... Atletico. E la sua Signora s'inchina all'ex Morata

Con i rispettivi campionati dietro l'angolo la kryptonite delle squadre spagnole manda in tilt quelle italiane. Un solo successo nelle ultime amichevoli estive tra Italia e Spagna (quello del Napoli contro il Girona) e non fa eccezione nemmeno la Juve di Allegri, annientata 4-0 dall'Atletico Madrid nella sfida della Continassa che doveva giocarsi a Tel Aviv. Come nella più spietata delle rivincite Alvaro Morata sigla una tripletta e per di più nell'altra partita - quella del calciomercato - resta molto distante dalla Vecchia Signora dopo che l'incontro a Torino tra i rispettivi diesse Berta e Cherubini non ha sortito particolari effetti, salvo rimarcare la distanza tra i due club per i 35 milioni richiesti dagli spagnoli ai fini del trasferimento del giocatore in bianconero a titolo definitivo.

L'altro attore non protagonista è stato un altro attaccante, Moise Kean, escluso in toto dalla partita per motivi disciplinari, a causa di un ritardo alla convocazione per il match contro i colchoneros, mettendo Allegri di fronte a una scelta inevitabile che mina ulteriormente la sua possibile permanenza in bianconero. Tra una settimana esatta ci sarà il debutto in campionato contro il Sassuolo (Kean è comunque fuori per squalifica), ma allo stato attuale in rosa mancano una punta (scendono le quotazioni di Muriel), un rinforzo in mezzo (Paredes o Frattesi) e un esterno. Per quest'ultimo ruolo la stretta su Kostic dovrebbe essere questione di giorni perché tra Juve ed Eintracht ballano pochi milioni e in settimana, dopo la Supercoppa Europea tra tedeschi e Real Madrid, potrebbe chiudersi il cerchio.

La nuova creatura di Allegri va puntellata, ieri l'ex Morata ha avuto vita sin troppo facile in area bianconera siglando tre reti in appena un'ora di gioco, senza che Bonucci e Bremer riuscissero a tenergli testa già nel primo tempo. Nulla è cambiato con il passaggio alla difesa a tre, anzi errori marchiani hanno spianato la strada alla squadra di Simeone, capace di trovare il poker finale in pieno recupero con la rete di Cunha che si è fatto beffe di Rugani. Assente Luca Pellegrini per un fastidio al ginocchio destro; impalpabile Vlahovic, ancora molto distante dai suoi standard abituali, e vano lo sforzo di Szczesny sull'1-0 quando ha parato il rigore di Joao Felix, concesso per un tocco di mano di Alex Sandro.

Arrabbiato Max Allegri a causa di una squadra mai pericolosa, che ha lasciato il pallino del gioco nelle mani altrui sotto lo sguardo di Pogba e Arthur, entrambi presenti a bordo campo e specchio di una Juve ancora ferma a metà del guado. «Non ci sono attenuanti, dovevamo essere più attenti sulle palle inattive e concedere meno contropiedi - ha commentato il tecnico bianconero -. Abbiamo una settimana per prepararci, soprattutto mentalmente, perché contro il Sassuolo mi aspetto un atteggiamento diverso». Nessun indizio sul mercato, nemmeno su Kostic: «Lavoro con i giocatori che abbiamo.

In Serie A possiamo iniziare bene perché le qualità non mancano».

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