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Altobelli e la nera profezia su Conte: "Cosa accadrà tra qualche mese"

In esclusiva per ilgiornale.it Alessandro "Spillo" Altobelli, ex grande attaccante dell'Inter ha commentato il momento della squadra di Conte, ha parlato di Milan, ha ricordato Maradona e molto altro ancora

Altobelli e la nera profezia su Conte: "Cosa accadrà tra qualche mese"

L'Inter di Antonio Conte sta faticando terribilmente in questa prima parte di stagione con la squadra che non sta carburando come vorrebbe sia in campionato che in Champions League. La situazione dei nerazzurri non è delle migliori soprattutto in Europa e in quest'ottica le prossime 4-5 partite saranno già decisive per le sorti della Beneamata.

La situazione è delicata e chi meglio di Alessandro Altobelli poteva commentare questo momento dell'Inter forte del suo tifo mai nascosto per i colori nerazzurri ma soprattutto forte delle 209 reti segnate in 466 presenze e in 11 stagioni con la maglia del club meneghino. In esclusiva per ilgiornale.it, Spillo che proprio oggi compie 65 anni, ha dato la sua personale opinione sul momento dell'Inter, ha consigliato Conte, parlato del futuro del tecnico salentino e molto altro ancora:

Altobelli, si è dato una spiegazione di quale sia il reale problema dell'Inter?

"Se sapessi il problema dell'Inter lo direi direttamente a Conte (ride; ndr). A parte gli scherzi posso solo dire che sull'Inter ci sono tante aspettative per via dei risultati dell'anno scorso con un secondo posto ad un passo dalla Juventus e con la finale di Europa League. Tutti ci aspettavamo qualcosa in più da questa questa anche perché questo sembra possa essere l’anno buono per una serie di ragioni ma in realtà le cose non stanno girando. I nerazzurri hanno fatto grandi investimenti sul mercato ma purtroppo i risultati sono deludenti e non si sono visti per ora. Solo il tre occasioni contro Benevento, Fiorentina e Torino ho visto qualche sprazzo di bella Inter, per il resto ho visot una squadra in forte difficoltà sotto diversi punti di vista".

Cosa può fare Conte per ribaltare la situazione?

"Mi permetto di dargli del tu perché lo stimo tanto e se va bene lui vuol dire che stiamo andando bene tutti. Le cose per ora non stanno girando, si soffre, non si vince, si gioca non troppo bene e a questo punto gli vorrei dare un consiglio: provare a cambaire qualcosa in questo delicato momento. Con cambiare intendo non solo alcuni interpreti ma anche il modulo passando magari ad una difesa a 4 per vedere come reagiscono i calciatori... Quest'anno la rosa dell'Inter è più forte rispetto a tutte le altre e deve assolutamente ritornare presto in carreggiata".

Secondo lei si è rotto qualcosa con la società in quel famoso vertice a Villa Bellini?

"Io non posso saperlo se si sia rotto qualcosa e si stia andando avanti per il quieto vivere. Dall'esterno non è possibile sapere questa cosa ma non credo. Che l’Inter non possa esonerare Conte per l’ingaggio mostruoso mi sembra una cosa ovvia anche perché proprio ieri il club ha approvato il bilancio con un passivo di oltre 100 milioni di euro e dunque non è facile in questo periodo. Per il bene della società, di Conte e per la felicità dei tifosi è giusto che si tenti di ottenere i risultati che tutti si aspettano perché questa non può essere la vera Inter".

Capitolo Champions League: l'Inter è in una situazione delicata. Crede ancora alla qualificazione?

"Io sono tifoso dell’Inter e finché c’è una speranza io aspetto e ci voglio credere. Abbiamo una possibilità su cento, non è facile perché non dipende più solo da noi ma bisogna provarci sempre. Mi auguro di passare ma penso sia utopistico in questo momento soprattutto se vedremo l'Inter di queste prime quattro partite di Champions: chi è quel pazzo che oggi direbbe che l’Inter passerà il turno? Ma nel calcio tutto può succedere".

In campionato, invece, è tutto in discussione: vede l'Inter ancora come favorita per il titolo?

"Assolutamente sì, mancano ancora 30 partite. Oggi c’è una partita dura contro il Sassuolo secondo in classifica che gioca un bel calcio. Per quanto mi riguarda il Covid sta giovando a delle squadre come Milan, Sassuolo e Roma che magari si trovano bene in quanto senza pressione e senza pubblico. Credo che per l'Inter, invece, questo sia un problema enorme. Ripeto, niente è ancora compromesso, la strada è lunghissima e l'Inter ha la rosa per poter dire la sua per il titolo".

Vede un Conte lontano dall'Inter l'anno prossimo?

“Questo è il suo secondo anno qui a Milano e penso che se l’Inter non vincerà niente, se non dovesse passare il turno in Champions e non arrivare almeno secondo in campionato allora si potrebbe arrivare ad un divorzio anticipato. Chiaro che mi auguro che passerà in Champions e che tornerà ad essere protagonista in campionato. Diciamo che ad oggi è prematuro immaginare un altro allenatore sulla panchina nerazzurra. Io credo in Conte che ha ancora tutte le possibilità per rifarsi e vincere qualcosa".

Nel caso Conte dovesse saltare circola con insistenza il nome di Allegri. Pensa possa essere la scelta giusta?

"Bisogna vedere cosa ne pensa la società, ma in questo momento ripeto mi sembra tutto un po' prematuro. L’Inter ha ancora a libro paga Spalletti fino a giugno e poi c'è Conte...Mi sembra difficile pensare a un terzo tecnico pagato dal club. A me Allegri piace, lo stimo. L’Inter potrebbe però anche pensare di farselo in casa un allenatore...Faccio un esempio con Juric che magari ha fame, ha voglia di arrivare e ha fatto cose egregie con il Verona. Ho fatto solo un esempio perché voglio sottolineare come in questi 10 anni iin cui l'Inter non ha vinto nulla si sono succeduti tanti bravi allenatori e dunque non penso sia solo quello il problema".

Come si pone nella querelle Conte-Eriksen?

“Innanzitutto bisognerebbe capire chi ha voluto questo giocatore, perché se è stato Conte a volerlo e poi non lo fa giocare è un conto, se invece se l'è ritrovato senza volerlo è un altro paio di maniche. Eriksen ha avuto le sue chance ma non le ha sfruttate a dovere anche perché in club come l'Inter ci sono tanti calciatori e non hai sempre tante possibilità. Certo che farlo entrare a 4 minuti dalla fine contro il Real a risultato ormai compromesso non è stato bellissimo.

Trova che i media dedichino un trattamento più duro nei confronti dell'Inter?

"E' sempre stato così, del Milan, della Roma, della Juventus, del Napoli non si parlerà mai come si parla dell'Inter. Si vende di più a parlare male dei nerazzurri e a calcare la mano...è anche per quello che giocare all'Inter è più difficile".

Ci dà un giudizio sul Milan e sulla Juventus: i rossoneri resisteranno fino alla fine e i bianconeri sono ancora i favoriti?

"Il Milan è ormai una realtà, ha perso una partita da marzo in Europa, ha in Ibra l’uomo in più, ha dato più crediblità alla squadra, ora i giocatori rendono alla grande. Chi ha fatto il mercato vuol dire che ha lavorato bene e mi riferisco sia Maldini che a Boban....Penso che la squadra possa durare fino alla fine del campioanto perché sono sul pezzo, segna, non prende gol, gioca anche benino. Per quanto concerne la Juventus invece è sempre la squadra da battere anche se c’è Pirlo che è molto giovane ma può crescere con il tempo perché ha uno staff e una società forte alle spalle. La scelta di Pirlo è stata un po' come quella fatta dal Real Madrid per Zidane e in ottica Champions vediamo cosa succederà".

Chiusura su Maradona: ci dà un suo personale ricordo del Pibe de Oro?

“Diego è stato un calciatore mondiale, sta piangendo in tutto il mondo per la sua morte. Maradona è stato un giocatore indiscutibile, è stato il calcio, ha insegnato calcio, si è messo sempre a disposizione della gente, era buono e umile. Era davvero un persona dal cuore d’oro e non solo un fenomeno del pallone. Sulla vita privata ne hanno dette di ogni nonostante ognuno sia libero di vivere la sua vita come crede. Ecco cosa posso dire: 'Diego ora riposa in pace, perché ora puoi farlo per davvero e nessuno ti potrà più fare del male”

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