Anche l'ombra del Covid sulla marcia che affonda

Esplode il caso a seguito del contagio da Covid a Parigi

Anche l'ombra del Covid sulla marcia che affonda
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Sognavano di tornare a casa con due medaglie, magari del metallo più pregiato, i due campioni olimpici di Tokyo della marcia. E invece ieri si è chiusa con un'altra gara senza podio per Antonella Palmisano e Massimo Stano.

Nella nuova specialità della staffetta mista a coppie, che si è svolta sulla distanza della maratona, i PalmiStano si sono piazzati soltanto al sesto posto. Fino al 36esimo km, i due azzurri sono stati in lotta per il bronzo, ma nell'ultima frazione Antonella è crollata, colpa di uno stato fisico tutt'altro che perfetto. Nel post-gara, la Palmisano rivelerà di aver contratto il Covid a Parigi. «Sono sempre stata monitorata - spiega la marciatrice pugliese -. Sapevo di andare incontro a una mancanza di forze, ma mi sentivo meglio rispetto alla 20 km individuale». In quell'occasione, si era ritirata da campionessa olimpica in carica. Dai controlli era emerso uno stato febbrile nonché la positività al Covid, cosa che per esempio era già accaduta giorni fa al nuotatore inglese Adam Peaty, il giorno dopo la finale dei 100 rana. Prontamente isolata dallo staff medico, Antonella ha aspettato poi il test negativo prima di tornare in strada per la mista. «Nella prima parte sono anche andata bene - ha spiegato ieri l'azzurra -, poi nella seconda ho pagato il conto. Purtroppo questa Olimpiade è andata così, ma so di aver dato tutto», conclude Nelly.

Anche Stano non era al meglio, dopo il quarto posto nell'individuale: «Nella prima frazione non ho provato fastidio alla caviglia che mi aveva creato problemi nella 20 chilometri - spiega Massimo - ma avevo proprio paura e allora perdevo metri in curva, cercando di rientrare in rettilineo. È uscita anche una vescica sull'altro piede, ma ho spinto al massimo. Non posso recriminare niente, anche se invece di ITA sul pettorale poteva esserci scritto zoppi - scherza - ma averla finita è già una grande cosa».

Nessun rimpianto, dunque, da parte dei due marciatori pugliesi; ma forse viste le condizioni al limite dei PalmiStano sarebbe stato opportuno schierare chi aveva ottenuto la qualificazione ai Giochi per l'Italia, ovvero Francesco Fortunato e Valentina Trapletti.

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