Anche Putin al lavoro per una legge sul poker

Oggi il gioco è vietato in tutto il Paese. L'ipotesi di una ritenuta fiscale del 13% sulle vincite e del 20% per i concessionari dei siti web

Non c'è scampo per i giocatori di poker russi. Prima gli hanno chiuso i casinò dove giocavano sontuose partite live e cash game high stakes . Poi si sono rintanati a casa a giocare con le «punto com». Ora il governo di Vladimir Putin, come si legge su gioconews.it , sta prendendo in considerazione la legalizzazione del poker e la riscossione delle imposte sul reddito applicate ai giocatori professionisti. Con tassi da paura tanto che, secondo gli analisti, questa misura potrebbe portare nelle casse del Cremlino fino a ulteriori 100 milioni di dollari l'anno che ora finiscono nelle casse di altri Paesi. Tuttavia, se i professional poker players dovessero chiudere con un accordo sul 13% per le tasse sulle vincite, gli andrebbe di lusso.

Ufficialmente il gioco d'azzardo in Russia è vietato, tranne che in quattro aree di gioco: Azov City nel Territorio di Krasnodar; Primorye in quello di Primorsky; Siberian Coin nella regione di Altai; Yantarnaya nella regione di Kaliningrad. Attualmente è attiva solo Azov City. Ma ad oggi ci sono casinò in nero e servizi di gioco su Internet. E seppure le forze dell'ordine cerchino di contrastare con successo il fenomeno, i giochi online sono quasi al di fuori del campo di applicazione della legge, dice l'analista del Centro Pubblico Regionale delle tecnologie Internet Urvan Parfentiev. Con l'inasprimento della legge per il gioco d'azzardo in Russia e la chiusura dei casinò, i siti on line sono diventati il principale modo, per i cittadini, per giocare d'azzardo. Ma questo solleva la questione dell'applicazione della legge: dove una persona, di fatto, gioca? Cioè: enl luogo di ubicazione del sito (i cui server spesso sono all'estero) o nella posizione del computer?.

Per bloccare l'accesso ai siti di gioco d'azzardo è necessario sviluppare e introdurre modifiche alla legislazione. Tuttavia c'è da considerare un punto di vista molto popolare secondo cui il poker è un gioco d'abilità e intelligenza estromettendolo, così, dalla lista dei giochi con le carte. Dice ancora Parfentiev: «Il poker è al confine tra l'azzardo e la pratica sportiva. In diversi Paesi si svolgono competizioni di poker sportivo. L'appello per la legalizzazione del poker sottolinea la sua componente sportiva. Tuttavia, se si considera l'altro aspetto, la caratteristica principale resta quella di essere un gioco d'azzardo. Il profitto è generato dall'investimento nel processo di gioco cioè è insito nella finalità. Questo sport differisce dai soliti giochi con le carte».

Nel frattempo, «La Lega degli appassionati di poker», cercando di dare al gioco uno status giuridico in Russia, ha inviato al Ministero delle Finanze alcune proposte. In particolare, i fan del poker potrebbero subire un prelievo fiscale pari al 13% delle vincite. Mentre per i proprietari delle «case da gioco» la proposta è di tassare i profitti sul reddito delle società al 20% annuo come per tutte le persone giuridiche. I partecipanti saranno sottoposti a identificazione obbligatoria tramite passaporto e non potranno superare le soglie limite giornaliere o settimanali, in questo modo si potrà controllare la dipendenza da gioco d'azzardo delle persone. Gli organizzatori dei giochi che vogliono attrarre gli appassionati russi di poker, che sono più di 23 milioni, dovranno acquistare una licenza in Russia. Tutto questo porterà ulteriori fondi al bilancio e permetterà allo Stato di controllare totalmente il poker online. Quindi permetterà di prendere in considerazione gli esperti con un approccio positivo.

Tuttavia resta un elemento negativo, perché i siti russi non sono popolari. La maggior parte dei giocatori online preferisce gli stranieri. Monitorare i pagamenti delle imposte con le loro vittorie in questo momento non è facile. Vi è l'esempio di Francia, Spagna e Italia, dove è consentito solo il poker online del Paese e l'accesso agli spazi internazionali del gioco è vietato.

Ma questa misura è poco efficace. Pertanto, per esempio, il Portogallo e la Norvegia discutono l'opportunità di permettere il poker online, senza tali limitazioni. Insomma, la questione della legalizzazione del poker in Russia continua.

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