Ancora un dramma nel ciclismo: cade 19enne italiano. È grave

Privitera, promessa della bici, è in pericolo di vita. Sbalzato da un dosso, è finito a terra e ha battuto la testa

Ancora un dramma nel ciclismo: cade 19enne italiano. È grave
00:00 00:00

Alla vigilia di una data dolorosa e simbolica come quella che ricorda la morte di Fabio Casartelli sulle strade del Tour (domani, 30 anni, ndc), il ciclismo italiano si trova ancora una volta con il fiato sospeso per un suo ragazzo, per una giovane speranza di soli 19 anni. Un malore improvviso, la caduta dovuta molto probabilmente ad un arresto cardiaco e Samuele Privitera, 19 anni, ligure di Soldano (Imperia), finisce al suolo esanime. È successo ieri pomeriggio, nella prima tappa del 61° Giro Ciclistico della Valle d'Aosta - Mont Blanc, gara under 23, una delle corse giovanili più prestigiose e qualificanti per accedere alla serie maggiore. Una corsa che ha dato il lasciapassare a tanti corridori: da Gianni Motta a Flavio Giupponi, da Ivan Gotti a Wladimir Belli, da Gilberto Simoni a Fabio Aru, per arrivare a Lenny Martinez, figlio e nipote d'arte, attuale maglia a pois al Tour de France.

Il ragazzo, portacolori della Hagens Berman Jayco, formazione giovanile australiana e serbatoio di uno dei team più apprezzati al mondo e diretta da Axel Merckx, figlio del Cannibale, è stato prontamente soccorso dallo staff medico della corsa e dal 118 valdostano, prima di essere ricoverato in codice rosso all'ospedale Umberto Parini di Aosta. Il corridore, secondo le prime ricostruzioni, probabilmente sbalzato da un dosso sarebbe caduto a una velocità di circa 70 chilometri orari, perdendo il caschetto di protezione, ed è andato a sbattere violentemente la testa contro un cancello.

"Voglio dimostrare che ho le capacità per fare il salto tra i grandi aveva detto Samuele Privitera qualche mese fa -. Anche sacrificarsi per la squadra è una delle cose che serve per approdare tra i professionisti". Ora lotta in un letto di ospedale - i suoi genitori lo hanno raggiunto nella notte - e la sua vita è appesa ad un filo e alla speranza di una comunità, quella del ciclismo, che ultimamente si è trovata a piangere troppi atleti. È di ieri la notizia della morte del biker influencer, Andreas Tonelli, morto all'età di 48 anni dopo essere precipitato per 200 metri con la sua bici durante un'escursione in Alto Adige. Due anni fa la morte di Gino Mäder nella discesa dell'Albula Pass proprio durante il Giro della Svizzera.

Un anno fa la tragedia di Muriel Furrer, caduta nel corso della prova mondiale delle Juniores. E come per Mäder, la disperata corsa all'ospedale, le voci che si rincorrono, una notte aggrappati alla speranza, quella che nutriamo ancora per Samuele.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica