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Avanti le seconde linee. Indietro Marquez, Dovi e Vale

Pole di Crutchlow. Marc 5°, Dovi 8°: "Ma punto al podio". Rossi 10°: "Stavolta sarà proprio dura"

Avanti le seconde linee. Indietro Marquez, Dovi e Vale

In pole c'è la Honda che non ti aspetti e che quest'anno ha però già vinto un Gp, è quella di Cal Crutchlow, gestita dal team Cecchinello. La Honda che ti aspetti è in seconda fila, quinto tempo, perché Marc Marquez ieri è stato imperfetto «e la moto era ok, ho sbagliato io...». Fra Cal e Marc, il compagno mite del campione del mondo, Daniel Pedrosa, il «cugino» di marca tutt'altro che mite di Valentino Rossi, il francesino ribelle Zarco sulla Yamaha non ufficiale e, visto il periodo, un inaspettato Lorenzo su Ducati «felice delle modifiche fatte e se la moto mi piace sono fra i migliori» ha detto. A stupire sono però state la costanza di Zarco, alla settima prima fila consecutiva, e la tranquillità con cui il suo manager, Laurent Fellon, ha ieri rivelato ai microfoni di Eurosport che la scelta di emigrare il prossimo anno in KTM è anche conseguenza del veto posto da Rossi. «Valentino ha bloccato tutte le strade a Johann in Yamaha», questa la frase. Un Vale che ieri ha vissuto una giornata da dimenticare, non terribile come quella del compagno Viñales costretto al Q1 per conquistare un posto in Q2. Decimo il Dottore («ho cercato di modificare il bilanciamento, ma niente. Col caldo, al pomeriggio, tutto peggiora. Proverò altro nel warm up, ma sarà una gara dura perché parto decimo e il mio passo non è niente di che... Perché Zarco va bene? Credo sia un insieme di fattori, e poi è piccolino e leggero e stressa meno le gomme...». Undicesimo il compagno catalano.

Capitolo Ducati. Quasi un libro. L'ad Claudio Domenicali e il boss dello sponsor principale sono a Jerez per parlare di contratti e milioni. Il tema non è ancora diventato un tormentone tipo ct della nazionale ma ci si sta avvicinando: Andrea Dovizioso chiede giustamente un adeguamento del proprio stipendio dopo la drastica riduzione subita negli ultimi due anni (ora prende un milione e mezzo più premi) coincisa con il mega contratto da 12 milioni annui con cui Ducati aveva legato a sé Jorge Lorenzo, all'epoca accolto come il salvatore della patria. Al momento ha salvato poco: tre podi la scorsa stagione e ieri il 4° tempo che l'ha piazzato davanti al Dovi ottavo («ma punto al podio»). Salvo sorprese, a fine anno lo spagnolo se ne andrà. Quanto alla trattativa del romagnolo vice campione del mondo, Andrea resta fermo sulla propria richiesta di 6 milioni mentre la Casa di Borgo Panigale è arrivata a 5. Da qui la presenza a Jerez del manager tabaccaio. Sarà fondamentale per colmare la distanza. Altro tipo di distanza avrebbe voluto colmare Andrea Iannone ieri settimo «peccato, la prima fila era a meno di un decimo...». Il suo compagno in Suzuki, Rins, sesto, gli ha tolto la seconda fila per un nulla: 3 millesimi.

Aprirà invece oggi la danze davanti a tutti Lorenzo Baldassarri. Il pilota Kalex è in pole in Moto2 davanti ad Alex Marquez. Di questi tempi, comunque un buon segno.

COSÌ IN TV Alle 11 Moto3, alle 12,20 Moto2, alle 14 MotoGp (dirett. Sky, diff TV8 alle 18, 19,20 e 21.

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