Avviso a Benitez e Conte: non basta vincere qui per sfangare la Champions

Juve e Napoli buoni acquisti all'estero. Tutte le big europee si sono rafforzate. L'Inter ha vinto proprio come l'anno scorso. Sorprende la Roma di Garcia

Avviso a Benitez e Conte: non basta vincere qui per sfangare la Champions

I gol non sono mancati, 22 contro i 21 di un anno fa. In linea con la voglia di chiamare tutti a raccolta: tifosi, appassionati buongustai, critici e mena torrone che esistono anche nella categoria giornalistica. Gol significa emozione, speranza, un po' di qualità. Insomma non ci si può lamentare. Il copione dice: guardiamo le squadre poi il resto. E allora godano di un parsimonioso ottimismo quelle di rango, tranne un disastroso Milan che Allegri ha accusato di giocare male. Già, ma chi dovrebbe farlo giocare bene? Invece tutto da brividi se pensiamo all'Europa. Il Milan ha buttato l'occasione di chiudere subito con il Psv. E così conciato dove può andare? Napoli e Juve non possono credere che basti vincere in Italia per sfangarsela in Champions. Sono state incoraggianti, non rassicuranti. Le grandi d'Europa si sono adeguatamene rinforzate: meglio diffidare. Ma in Italia si guarda molto anche agli allenatori. Ed allora che dire di una classifica così: primo Benitez, secondo Conte, terzo Garcia, quarto Mazzarri, poi gli altri? Simile ma, nel nome dei tecnici, diversa da quel che dice la classifica. Allegri sta in fondo al gruppo e con lui i dirigenti che raccontano: al Milan non serve un difensore e Vergara e Saponara sono acquisti doc.

Bentornato a Rafa Benitez. Chissà mai non riesca a dimostrare chi ha sbagliato a Milano: lui o quelli che gli facevano la guerra? Nel podio della prima giornata si prende il posto più alto: tipico veni, vidi, vici. Rafa ha presentato un Napoli rivoltato e ridisegnato e, sarà un caso o sarà bravura del complesso, la squadra ha giocato subito buon calcio, ottenuto il risultato. Alla faccia di quelli che dicono ci vuole tempo, serve amalgama, i meccanismi….. Bla,bla,bla. Benitez ora dovrà dimostrare che con questo Napoli si può lottare con la Juve, e chiunque altro, per lo scudetto. A differenza di quanto sia riuscito a Mazzarri.
Solito Conte sotto la pioggia di Genova: un grinta nel motore per una Juve un po' monotona, poco brillante ma combattiva, in difficoltà nel gioco di Pirlo. In questo caso il tecnico può fare la differenza. E, guarda caso, sia la Juve sia il Napoli hanno segnato il primo gol, e scardinato la partita, grazie alle reti di nuovi acquisti provenienti da società di rango: Tevez dal Manchester City e Callejon dal Real Madrid. Forse un caso, ma forse no. E forse stavolta ci siamo: da due anni aspettiamo un testa a testa fra Juve e Napoli.

A dispetto degli svenimenti emotivi dei critici nerazzurri, Mazzarri si posiziona dietro a Rudi Garcia,il francese di Roma che, in una situazione difficile, mentre la società ha ceduto alcuni dei giocatori migliori, con una telefonata si è allungato la vita e trovato la chiave per migliorare il gioco. Invece gli svenimenti per la nuova-vecchia Inter dovrebbero essere rimandati a miglior occasione. L'Inter ha vinto esattamente come l'anno scorso alla prima giornata: allora 3 gol a Pescara, stavolta 2 a San Siro con il Genoa. Il miglior acquisto pare Campagnaro che ha dato sostanza ad una difesa mollacciona.

Esaltati per quattro giovani nel secondo tempo? E se fosse stato un rimedio agli errori del primo? Il gioco ha mostrato miglior faccia ma non dimentichiamo che, l'anno scorso, l'Inter fino all'11a giornata (sfida con la Juve compresa) aveva subito 10 reti (se ne contavano 57 a fine campionato) ed era confortata dalle sviolinate dei suoi aedi. Poi diventati censori. Questa ricominci dalla Juve e s'illumini d'incenso.

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