La «bambina» che non ti aspetti. La lettone Jelena Ostapenko, ventenne solo da giovedì, compiuti proprio nel giorno della semifinale, ha trionfato a sorpresa al Roland Garros. Sorpresa è usare un eufemismo, se si considera che questa giocatrice di Riga che fino a 7 anni fa si cimentava nella danza, ha conquistato solo ieri il primo torneo della carriera.
In una finale a ritmi sfrenati, la baltica n°47 del mondo ha sconfitto in finale la più quotata Simona Halep, 25enne rumena n°3 mondiale, in rimonta con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-3 dopo 2h02' di gioco.
Che possa essere nata una nuova stella sarà il tempo a dirlo, anche perché in un contesto, quello femminile, lontano dai fasti di un tempo, è diventato quasi più facile affacciarsi tra le migliori della classifica; intanto però la Ostapenko è nella storia: è la prima giocatrice del suo paese a trionfare in uno Slam e prima non testa di serie dal 1933 a trionfare a Parigi. Il successo della tennista baltica è il successo di un tennis senza fronzoli, aggressivo e a «tutto braccio», peculiare del tennis del futuro.
Si preannuncia, oggi (ore 15 Eurosport), un'altra battaglia nella finale maschile tra Rafael Nadal e Stan Wawrinka. ll primo, imbattibile sulla sua amata terra rossa, va a caccia della «Decima» affermazione al Roland Garros; il secondo, specialista di finali dello Slam, ne ha vinte tre su tre.
Ieri Nadal ha preso sul serio l'ora e mezza di riscaldamento col «malcapitato» doppista di turno, e ha voluto attorno a sé tutto lo staff: l'immancabile zio Toni, Francis Roig e Moya, ex numero uno e campione a Parigi nel '98. Girava una strana voce che i colpi si percepissero persino dalla Torre Eiffel.
Tradotto, Rafa è pronto a dare l'anima pur di tornare ad alzare la «Coppa dei Moschettieri» (l'ultima nel 2014). Rafa è pronto a dimostrare il perché sia riconosciuto dagli addetti ai lavori e non come il «re della terra battuta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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