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Balletto di portieri, ma c'è già chi zoppica...

Conferme e new entry tra i pali. Occhi puntati sugli "estremi difensori"

Balletto di portieri, ma c'è già chi zoppica...

Da domani cominceremo a sentire in tv e al bar (non c'è una gran differenza) frasi fatte dal «Dizionario del perfetto opinionista calcistico».

Le espressioni consigliate nel «Capitolo Portiere» - scontate nella forma e spesso errate nel merito - sono le seguenti: «Papera clamorosa», «Sul gol non era ben piazzato», «È rimato a metà strada» (vedi paragrafo «Uscite a farfalla»), «Non sa giocare coi piedi», «Incapace di trasmette sicurezza al reparto»; il tutto farcito da «Respinte difettose», «Prese mancate» e «Barriere mal posizionate».

Un lessico a gettone amatissimo da «commentatori» e «analisti» per vivisezionare la problematica situazione degli «Estremi difensori», vittime predestinate del Campionato 2022-2023. Fin d'ora gli spunti non mancano. Con l'eccezione del Milan che ripresenterà in porta un Maignan quasi incriticabile, tutte le altre big schierano portieri blasonati ma non intoccabili: chi per problemi fisici come lo juventino Szczesny che salterà le prime tre gare lasciando spazio allo scalpitante Perin, altri come Handanovic che partirà sì titolare avendo però alle sue spalle un Onana determinatissimo a rubargli il posto. Poi c'è il caso-Napoli: quasi irraggiungibili Kepa (Chelsea) e Navas (Psg), non resta che il ticket Meret-Sirigu, Spalletti chi sceglierà? Dubbi e incognite gravano poi molti dei portieri che hanno appena cambiato casacca: Dragowski è passato dalla Fiorentina allo Spezia (da dove è partito Provedel per andare alla Lazio); Cragno (ex Cagliari) se l'è accaparrato il Monza; mentre la Cremonese darà fiducia a Radu, del quale i tifosi interisti non serbano esattamente un ottimo ricordo. Porte girevoli anche a Lecce dove la neopromossa pugliese si è affidata ai guantoni di Falcone (ex Samp). Nessun ritocco tra i pali invece per Bologna (Skorupski), Atalante (Musso, ma con alle spalle l'eccellente Carnesecchi, tra gli artefici della promozione in A della Cremonese), Roma (Rui Patricio), Sassuolo (Consigli), Torino (Berisha, ma con Juric il posto non è mai sicuro) ed Empoli (Vicario). Tutti portieri di qualità che sono riusciti a persuadere i rispettivi presidenti di una verità lapalissiana, che però altri ignorano: il portiere migliore non è quello che non sbaglia mai, ma quello che sbaglia di meno.

Peccato che anche questa sia una frase fatta.

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