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Il ballo delle donne tra Turchia e Italia

La dizione quarto uomo attenua il colpo, ma fra Turchia e Italia c'è sempre di mezzo una donna

Il ballo delle donne tra Turchia e Italia

La dizione quarto uomo attenua il colpo, ma fra Turchia e Italia c'è sempre di mezzo una donna. Qual fosse un giro di ballo. L'altra volta si trattava di una presidentessa, stavolta si parla di un arbitro a bordo campo. Allora Ursula Van der Leyen, la presidentessa della commissione europea, subì l'umiliazione di una sedia negata davanti a due omaccioni dotati di poco galateo, anche politico. E Mario Draghi la difese definendo Erdogan, il presidente turco che gestì la scortesia, un dittatore. Più devastante di un ko di Tyson.

Domani ci sarà una sedia per Stephanie Frappart, arbitro francese ormai di fama, destinata all'incombenza del quarto uomo per Italia-Turchia. Indubitabile che Stephanie, rispetto ad Ursula, ha un'arma in più fra le mani: il potere di intervenire sulle intemperanze in campo e in panca. Erdogan, nel caso, potrà sfogarsi solo dopo. Ursula, tedesca che ogni tanto ci strizza l'occhiolino, dovette subire e accettare la mal parata. Salvo venir difesa dal resto d'Europa, Draghi in testa. Una donna fra Italia e Turchia è il meglio che ci sia per accendere passione e l'ennesimo senso della sfida: anche sulla parità dei sessi. Però va detto che la rampante Stephanie ha un precedente del buon ricordo con la Turchia. In qualche modo combatte la battaglia sua e delle altre. A Istanbul fece l'esordio in una finale europea del calcio maschile. Giocavano Liverpool e Chelsea per la Supercoppa e la conduzione fu impeccabile. Mettiamoci anche la ciliegina che avrà fatto andare di traverso il caffè al presidente turco: il quarto uomo era davvero un uomo e connazionale suo, Cuneyt Cakir dovette lasciar il passo all'altro sesso. Fra l'altro Frappart è così ben pagata da far invidia a maschietti di altri mestieri.

Invece stavolta l'uomo al centro dell'Olimpico, e dell'attenzione, rischia di non tener allegra la compagnia.

Arbitrerà Danny Makkelie, passato ad universale notorietà per aver annullato un gol valido di CR7 in Portogallo-Serbia. Va aggiunto che, negli ultimi incroci con il calcio nostro, Makkelie non è stato gran portafortuna. Andrebbe posto rimedio. Che meraviglia se perfino Erdogan dovesse rimpiangere un fischio in rosa.

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