Balotelli scrive: the end. Ma era per un amico

Dopo le feroci contestazioni dei tifosi, Supermario ha scritto uno strano tweet alle 5 del mattino. I confidenti: "Era per l'amico Giorgio Petrosyan, che combatteva a New York"

Balotelli scrive: the end. Ma era per un amico

This is the end, quando lo ha scritto probabilmente Mario Balotelli non stava guardando un film. Comunque era l'alba e comunque è stato un tweet che ha stuzzicato la fantasia. Sembra un addio, forse è una pòresa di coscienza dopo la serata deprimente passata a San Siro, da lui, dal Milan e dai suo pubblico inferocito. Il rigore sbagliato, il pareggio finale col Genoa, la contestazione dei tifosi fuori dallo stadio. Kakà e Abbiati sono andati a parlare con gli ultras, Supermario è stato bloccato. Lasci perdere, gli hanno detto i poliziotti con una certa fermezza. Avevano annusato l'aria. Gli atteggiamenti di Balotelli hanno stufato, dentro e fuori del campo. Poi mettiamoci il gioco, gli scarsi risultati e forse lo scarso feeling con Allegri, hanno depresso Balotelli che è tornato su Twitter, dove mancava dal 16 ottobre. Gli ultras avevano detto a Kakà e Abbiati: se troviamo qualcuno fuori casa alle sei del mattino saranno guai. Bene Balotelli era perlomeno sveglio a quell'ora: risveglio anticipato e notte insonne? Qualcosa non quadra. In mattinata è arrivato in ritardo di qualche minuto all'allenamento, non proprio una notizia incoraggiante.

Gli amici hanno spiegato che il tweet riguardava il suo amico Giorgio Petrosyan, impegnato a New York in un incontro di arti marziali. Petrosyan nella notte, proprio alle quattro del mattino italiane ha perso un incontro di kickboxing, da qui il tweet di Supermario che ha guardato la tv fino a quell'ora. E Balotelli ha confermato pubblicando un tweet in inglese: «Amico mio sei il migliore anche se hai perso stamattina. Ti stavo guardando».

Poi Balotelli ci viene a raccontare della sua gioventù, di una vita sotto i riflettori mentre i ragazzi della sua età non lo sono...Tutto bene, ma se uno ha scelto il mestiere dell'atleta professionista dovrebbe pensare ai propri doveri. Fra questi quelli di riposare e allenarsi al meglio.

Soprattutto a due giorni da una partita importante in Champions e la notte dell'ennesima figuraccia italiana. Magari una multa in più e una condiscendenza in meno, potrebbero servire. E se il "the end" fosse un retropensiero della sua storia al Milan, pazienza. Giocatori, dirigenti, allenatori passano. Le squadre restano.

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