È finita con Balotelli a testa bassa che si scusava di fronte a una delegazione di tifosi entrati a San Siro, anche se la circostanza è stata poi smentita dal Milan. Questo però hanno poi riferito gli «ambasciatori» agli altri 500 ultrà in attesa davanti allo scivolo degli spogliatoi, ed è bastato a far togliere l'assedio e consentire ai giocatori di lasciare lo stadio.
Non è stato un bel pomeriggio per il Milan ieri, con gli ultrà inferociti che, già prima della partita poi persa con il Parma, avevano manifestato la chiara intenzione di non essere disposti a fare sconti. Alle 14 in 200 circa, stavano presidiando l'accesso agli spogliatoi in attesa del pullman dei giocatori, in arrivo come al solito da viale Caprilli. Le forze dell'ordine però con molta sagacia, hanno chiuso il traffico e fatto arrivare i giocatori contromano da via Achille, evitando così uno scomodo incontro. Agli ultrà non è rimasto che premere contro il cordone di polizia, lanciando insulti e minacce. Si andava da «Indegni, pezzi di m...via dal Milan» a «Uscite a mezzanotte».
Quando poi la partita ha preso una brutta piega, lo stadio è esploso in cori e insulti contro tutti, con particolare attenzione per Adriano Galliani, Robinho, ma soprattutto Mario Balotelli e il suo agente Mino Raiola. Al fischio finale, c'era poco da scherzare: lo scivolo degli spogliatoi veniva posto sotto assedio da 500 ultrà, guardati a vista da polizia, carabinieri e guardia di finanza in tenuta antisommossa. I minuti passavano facendo salire la tensione. Dai cancelli sbucava un pullman, la folla si metteva in fibrillazione, salvo poi scoprire che si trattava del Parma. Alla fine, per uscire dalla posizione di stallo, si rischiava veramente di rimanere lì fino a notte fonda, la squadra ha accettato di ricevere una delegazione di ultrà. I capi della tifoseria sono stati fatti accedere all'area executive dove hanno parlato con Seedorf, Abate, Kakà, Bonera e soprattutto Balotelli, l'imputato numero uno. Grandi ammissioni di colpevolezza e ancora maggiori assicurazioni di un rinnovato impegno per il futuro.
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