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Barça in serie A? Se la Catalogna diventasse indipendente...

Il presidente della Liga: "Le squadre di una Catalogna indipendente non potranno partecipare al campionato spagnolo"

Barça in serie A? Se la Catalogna diventasse indipendente...

Forse più che di calcio vero sarebbe appropriato parlare di fantacalcio: ma la prospettiva del Barcellona in Serie A era troppo allettante perché non ci pensasse nessuno. All'origine dell'incredibile voce che da giorni sta girando nei siti e nei forum calcistici di mezza Europa c'è un evento politico, e più precisamente il referendum per l'indipendenza catalana, che potrebbe tenersi il 9 novembre prossimo.

Se la consultazione dovesse avere luogo, e la Catalogna diventare un'entità statale separata da Madrid, per il Barcellona, l'Espanyol e le altre formazioni catalane non ci sarebbe spazio nelle divisioni professionistiche spagnole: a confermarlo è stato il numero uno della Liga, Javier Tebas.

"Le nostre regole riconoscono una sola disposizione in cui si dice che c'è un solo stato non spagnolo che può giocare la Liga o competizioni ufficiali spagnole, e si tratta di Andorra", ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della massima serie spagnola.

Secondo i regolamenti Fifa e Uefa, alle due formazioni di Barcellona non rimarrebbe che iscriversi a un campionato catalano: una soluzione che ridimensionerebbe, in modo drastico ma inevitabile, le ambizioni e le prospettive di entrambi i club (ma per i blaugrana il danno sarebbe, ovviamente, molto maggiore).

Per evitare questo scenario è stata ipotizzata una soluzione ardita ma affascinante: l'iscrizione delle squadre catalane a un campionato estero. Francia e Italia, per appeal calcistico e giro d'affari, sono le destinazioni più "calde".  L'ipotesi è per il momento assai remota, poiché né a Roma né a Parigi federazioni e governi sembrano intenzionati a mettersi contro il governo spagnolo accettando i club "separatisti" nei rispettivi campionati nazionali.

Tuttavia dei precedenti analoghi in Europa non mancano: il San Marino milita in una serie minore italiana, mentre il Monaco, in Francia, gioca da anni nel massimo campionato transalpino. Anche nel Regno Unito le gallesi Swansea e Cardiff militano in Premier League, la Serie A inglese.

Bisogna anche considerare che, però, si tratta di eccezioni: in passato la Uefa si era espressa contro l'eventualità di fondere i campionati belga e olandese e aveva negato alle squadre di club di Norvegia, Danimarca, Svezia e Finlandia di partecipare a un unico torneo sovranazionale scandinavo.

Certo, la partecipazione del Barca alla corsa per lo scudetto resta un'eventualità remota: ma non è detto che anche in Italia qualcuno, preoccupato per il declino in cui il nostro calcio versa da anni, non sia ben disposto ad accettare eventuali richieste di ammissione.

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