Bologna e Dea, le (ex) underdog con vista Champions

Gerarchie sovvertite: grazie a Thiago Motta e Gasp, rossoblù e nerazzurri sono riusciti a superare i club più blasonati

Bologna e Dea, le (ex) underdog con vista Champions
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Un girone di ritorno dall'inizio sprint (cinque vittorie di fila una, quattro l'altra) e una marcia tenuta solo dalle milanesi. A un passo dal sogno Champions c'è la coppia che non ti saresti aspettato allo start del campionato: l'Atalanta di Gasperini e il Bologna di Thiago Motta. Non certo una novità la prima, già arrivata sul più prestigioso palcoscenico europeo 4 anni fa e ormai una costante protagonista nelle Coppe; una sorpresa la seconda, il gruppo dei ragazzi terribili il cui leader è l'olandese Zirkzee che ha come modelli Ibra e Ronaldinho.

Se la Dea va avanti a suon di gol e con una difesa blindata, i felsinei sono da record nel torneo a tre punti: mai dal 1994-95 sono arrivati 45 punti nelle prime 25 gare. Gli stessi dell'Atalanta, che deve però recuperare la sfida con l'Inter. Così dopo due terzi del torneo, le gerarchie si sono sovvertite: nerazzurri e rossoblu in fuga; le romane, la Fiorentina e il Napoli scudettato, oltre al Torino a caccia di gloria, al difficile inseguimento caratterizzato da una serie di stop and go.

Il tris al Sassuolo ha allargato la lista di calciatori a segno in casa atalantina. Con la rete di Bakker sono ora quindici entrati nel tabellino dei marcatori (solo la Fiorentina ha fatto lo stesso). «Quest'anno siamo un po' più completi delle passate stagioni ma siamo partiti da basi più incerte - così Gasp -. A Bergamo mi chiedono un trofeo? L'unico fattibile è la Coppa Italia, ma lottare per l'Europa ogni anno è già un trofeo».

La vittoria in rimonta all'Olimpico nello scontro diretto contro la Lazio dimostra la grinta del Bologna anche in giornate meno brillanti.

Zirkzee torna al gol dopo tre turni e lo fa nella gara più importante- «Ci godiamo il momento, ma al di là della classifica nello spogliatoio si respira positività - il commento di Motta -. Vogliamo andare avanti così, la classifica per il momento non conta». Il miracolo è dietro l'angolo. E il ranking Uefa, con un quinto posto in Champions in arrivo per l'Italia, potrà dare una mano.

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