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Braschi e il caso Granqvist «Quel mani non è rigore»

Braschi e il caso Granqvist «Quel mani non è rigore»

Il vistoso fallo di mano del Granqvist che lo scorso 26 gennaio ha mandato su tutte le furie la Juventus, non era da punire col rigore, mentre era assolutamente inesistente il penalty assegnato al Milan all'ultimo secondo contro l'Udinese con Heurtaux che in scivolata toglie il pallone a El Shaarawy. Così parlò il designatore Stefano Braschi nell'incontro di ieri a Milano tra i vertici del calcio italiano, arbitri, allenatori e capitani dei club di serie A. E subito Antonio Conte, presente all'incontro, dopo aver accettato le spiegazioni fornite, si è scusato per le reazioni sua e degli altri tesserati juventini nel dopo partita: «Chiedo scusa per il mio comportamento, abbiamo esagerato tutti». Il rossonero Massimiliano Allegri, ha invece elegantemente glissato, sedendosi però ben lontano da Valeri, arbitro del misfatto contro i friulani.

Braschi ha precisato che quando il pallone tocca prima una parte del corpo per poi finire su mano o braccio, non è mai rigore, mentre ha preannunciato una ulteriore stretta sul gioco violento.

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