Vecchia storia: la Signora omicidi si trasforma in Signora suicidi. Il piede a banana del portierone ha deciso di rimettere in gioco il campionato. Il portierone è Buffon, ovviamente, il suo piede ieri sera è stato preso da delirio tremens. E Andrea Bertolacci, classe1991, centrocampista finito da Roma in prestito al Lecce, hatenuto fede al cuore del tifo giallorosso che ha sempre avuto conti in sospeso con la Signora. Se poi aggiungiamo che su tre gol in serie A, Bertolacci ne ha segnati due alla Juve (il primo all’esordio) c’è qualcosa di scritto nel destino di questo campionato.
Ed ora Juve a più uno sul Milan, Lecce con qualche grattacapo in meno per la salvezza. Ora forza e coraggio, la Juve si dovrà rimboccare le maniche. Solo uno scivolone? Il Cagliari lo dirà. Brutto,però, riprendere l’abitudine al pareggio proprio in questo finale. Lo stadio sembrava pronto per la festa. Ed anche la squadra. Mezzora di Juve scatenata, messo in chiaro risultato e forze in campo.
Fuori De Ceglie dopo sei minuti per un guaio muscolare, dentro Caceres bello reattivo anche sulla fascia sinistra. Cambi uno ma non cambia la squadra:sono i segnali della stagione toccata dalla bacchetta della magia. Lecce battagliero esattamente come l’allenatore suo Cosmi (graziato nell’appello per la squalifica e quindi in panchina), ma poi c’è battaglia e battaglia.Quella della Juve portata avanti con panzer e bulldozer, quella del Lecce con artiglieria leggera. Aggiungete quel pizzico di fortuna che non guasta ed ecco il gol di Marchisio, un po’ casuale ma la fortuna aiuta gli audaci.
Pirlo ha rifinito dal limite d’area il solito pallonetto ricamato, s’infila fra tutte la testa d’oro del centrocampista. E qui viene la fortuna: il golden boy juventino probabilmente voleva rifinire per Vucinic. Invece ne è uscito un tiro gol,nell’angolo della porta, agevolato invece dalla scivolata di Benassi, portiere mascherato. Gol con dedica alla sua Signora, che in questo caso è la moglie, nono della collezione che quest’anno ne ha fatto l’attaccante affidabile della compagnia. Per una squadra come il Lecce, che all’inizio ha tenuto in panchina Muriel e Giacomazzi, non ci poteva essere di peggio: leggerino in avanti, accorto in difesa ma quando la Juve rulla con forza e velocità e vita dura per tutti.
E così è stato per tutto il primo tempo: bianconeri un po’ imprecisi sotto porta, Vucinic un po’ svagato, però ne sono seguite azioni e tentativi che l’attaccante e Vidal si sono mangiati o hanno trovato la coraggiosa posizione del portiere. Sarà un refrain di tutta la partita, quel che costringerà a mangiarsi mani, unghie e chissà cosa d’altro. Alla fine del primo tempo contate almeno altre tre occasioni da rete juventine e solo un gran faticare del Lecce in un gioco volonteroso ma senza prepotenza.
Ed è stato anche peggio nella ripresa quando Cuadrado si è fatto espellere per doppia ammonizione. Cosmi ha provato ad integrare la compagnia con Giacomazzi e Muriel, ma volete che la Juve non profittasse del giocare in superiorità? Vidal ha continuato a sprecare l’occasione gol, Vucinic è stato il solito incompiuto,giocava in ciabatte. La personalità del centrocampo juventino è stata una specie di camicia di forza imposta al Lecce che, però, lentamente ha preso campo. Forse sfruttando un po’ di stanchezza bianconera. Difensivamente niente male la squadra di Cosmi, pur in dieci.
Juve un po’carta velina negli attaccanti. Quagliarella ha provato tiri al volo da esploratore dell’impossibile, il pubblico ha trovato un brivido solo quando ha visto De Piero alzarsi dalla panchina. Non proprio un attestato di benemerenza per gli attaccanti in campo. Partita refrain del campionato juventino: squadra solida, gran giocare del centrocampo, Pirlo al ricamo e le punte allo spreco. Ha sbagliato anche Matri appena entrato (bella deviazione di Benassi).
Troppa fatica a trovare la seconda rete e, alla lunga, come vuole l’implacabile legge del pallone lo sberleffo che ti punisce.
Buffon è andato in affanno nell’ennesimo controllo con i piedi e Bertolacci ha approffitato di quel pallone malamente allungato. Guizzo e sbuffo di un guastafeste. Lo stellone del campionato avrà pensato al bello della diretta con il derby di Milano. E adesso forza con i pronostici. Ribaltone o no? Se il campionato non ha mentito...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.