C'è il Chievo, ma ora sembra una big. Montella: "Il Milan sta per esplodere..."

I veneti in casa non perdono da 2 mesi. E il tecnico carica la squadra

C'è il Chievo, ma ora sembra una big. Montella: "Il Milan sta per esplodere..."

«So che quando le cose vanno meno bene ci sono spifferi, so anche da chi provengono». Servita all'ora di colazione, la frase-civetta di Vincenzo Montella ha il valore simbolico dell'adunata di tutto lo spogliatoio per difendersi dagli attacchi esterni. Non siamo al complotto ma si tratta di un richiamo all'unità interna dello spogliatoio. «So anche da dove arrivano» è la spiegazione successiva che sembra riferirsi alla cerchia di amici e/o confidenti di qualche illustre escluso. L'appello, a stretto giro di post su Instagram, è raccolto da Romagnoli che pubblica una foto con Bonucci nella quale, sorridendo, mimano un incontro di boxe con l'avvertenza che si tratta di ironia per smontare le voci di un loro furibondo litigio seguito al derby perso. Alzati gli steccati, replicato in modo garbato a Nicchi («non è il caso di fare i permalosi, mi riferivo all'intervento di Rosi su Borini e alla trattenuta da rigore su Bonaventura» il chiarimento di Vincenzo) e segnalata l'assoluta serenità dinanzi alle candidature di altri tecnici per la sua panchina («non mi creano problemi»), è anche il tempo di pensare al Chievo che da quasi due mesi non perde una partita in casa (col Napoli).

Perché le assenze cominciano a pesare (su Bonucci nessun reclamo), gli infortuni si moltiplicano (Biglia accusa un affaticamento muscolare) e la condizione della classifica (meno nove dalla zona Champions) non consente certo altri passi falsi. «La squadra è lì lì per esplodere» la fede intatta del tecnico che naturalmente si presterà a facili battute qualora dovesse incappare in un altro, l'ennesimo, insuccesso. Di certo dall'elenco bisogna cancellare Carlo Ancelotti che, in Cina, viene dato per sicuro successore sulla panchina di Fabio Cannavaro e Capello, notizia smentita dall'interessato in attesa di una chiamata dalla Premier league. L'esplosione, per usare il sostantivo di Montella, è legata anche al rendimento di due degli acquisti che fecero sognare in estate il popolo rossonero, il portoghese Andrè Silva (sul cui talento non è lecito dubitare) al centro dell'attacco e il turco Calhanoglu (sulla cui utilità fin qui è lecito dubitare) sulla linea dei tre-quartisti, entrambi destinati a rientrare da titolari nello schieramento confermato rispetto al Genoa. Su Calhanoglu il tecnico firma un'apertura di credito impegnativa («ha un talento immenso fatto solo intravedere, è molto sensibile, ha bisogno di essere sostenuto, può farci fare il salto di qualità»). Vedremo se sarà ripagato.

C'è bisogno della scintilla per riaccendere i motori e far ripartire il Milan che si gioca tra Chievo e Juve quasi tutto.

Nella stagione dei grandi cambiamenti, dal prossimo anno ci sarà un altro sponsor tecnico, Puma, che prenderà il posto di Adidas, alleato storico del ciclo berlusconiano al prezzo di 10-15 milioni per stagione. Nuovo l'azionista, nuovo il management, nuovo il gruppo calciatori, nuovo lo sponsor: manca all'appello solo il vecchio Milan.

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