L'uomo in meno

"C'è tempo per recuperare". Ma le altre corrono: Allegri sul banco degli imputati

La Juventus si trova già a cinque punti dalla vetta dopo due giornate ma Allegri non fa drammi: "Serve pazienza e giocare di squadra". Il toscano è però l'uomo in meno di questa giornata

"C'è tempo per recuperare". Ma le altre corrono: Allegri sul banco degli imputati

Il ritorno di Massimiliano Allegri alla Juventus è stato accolto con entusiasmo dal popolo bianconero visto che nelle ultime due stagioni con Maurizio Sarri e Andrea Pirlo le cose non erano andate propriamente nel verso giusto. La Vecchia Signora, però, è partita con il piede sbagliato in questo campionato con un pareggio e una sconfitta, entrambi inaspettati, maturati rispettivamente contro Udinese ed Empoli (in casa), e la cosa inizia già a preoccupare. Allegri è sembrato nervoso in panchina e a fine primo tempo, con la Juventus sotto nel punteggio e con uno Stadium imbufalito con i giocatori, è rientrato stizzito e di corsa negli spogliatoi e la cosa non è sfuggita all'occhio attento delle telecamere.

Max non fa drammi

"La squadra è partita bene, poi alla prima uscita sbagliata abbiamo subito gol e ci siamo disuniti", la disamina di Allegri a Dazn. "Abbiamo corso tanto a vuoto e ci siamo messi nelle mani dell'Empoli, che in campo aperto andava a nozze. Serve più tranquillità e pazienza. Serve giocare di squadra e non singolarmente. C'è tutto il tempo per recuperare, ma dobbiamo ritrovare compattezza. Questo è un gruppo di valore e piano piano verrà fuori, questi due passi falsi potrebbero anche farci bene", la conclusione del tecnico toscano che ha cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. In realtà in questi due mesi abbondanti la sua mano non si è ancora vista ed è per questa ragione è lui l'uomo in meno di questa giornata.

Situazione difficile

L'addio di CR7 peserà come un macigno sull'economia della stagione, non è ancora stato sostuito a dovere e difficilmente ne verrà preso uno di tale livello: questa è un'attenuante al tecnico toscano che dovrà fare però di necessità virtù anche perché di rinforzi veri e propri, Manuel Locatelli a parte, non ne sono arrivati. La squadra è ricca di talento e di giovani e toccherà ad Allegri tirarne fuori le qualità ma fino a questo momento nemmeno lui, come il suo predecessore Pirlo, ci sta riuscendo.

"Non è la Juve meno forte che abbia allenato, è piena di giovani di valore. Bisogna trovare equilibrio e non esagarare troppo con la generosità, mi spiace per i ragazzi perché erano davvero affranti. Non si può arrivare da 0 a 10 in un colpo solo, dobbiamo crescere per fare in modo che gli episodi favorevoli arrivino", uno dei tanti concetti espressi da Allegri che ha poi chiuso definitivamente il discorso legato a Cristiano Ronaldo: "Non pensiamo più a lui, ho un gruppo ottimo, come sempre c'è da lavorare senza pensare che le vittorie possano arrivare solo perché siamo la Juventus. Sono sempre fiducioso, ho un gruppo con valori importanti, ne verremo fuori tranquillamente".

Meccanismi da mettere a posto

La Juventus delle prime due uscite ufficiali non ha convinto per motivi tecnico-tattici. Danilo in cabina di regia, un po' come fece Pirlo l'anno scorso, non ha convinto per niente contro l'Empoli mentre McKennie dietro le punte Paulo Dybala e Chiesa ha latitato. Allegri, nella ripresa, ha poi schierato il tridente per riaddrizzarla e ha inserito Kulusevski e Bernardeschi sulle fasce per creare ampiezza al gioco ma la produzione di azioni da rete è stata minima.

Nemmeno l'ingresso di Locatelli ha aiutato la squadra a risolvere alcuni equivoci tattici rimasti in essere dalla passata stagione.

Allegri dunque non ha ancora trovato la quadra, e si prende la palma del peggiore della settimana, ma qualcuno tra gli addetti ai lavori sta iniziando a pensare che forse il reale problema della Juventus degli ultimi anni non è mai stato l'allenatore.

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