La campionessa col fiore e quello coi baffi: "Bissare gli ori di Tokyo? Mai dire mai..."

Palmisano e Stano: "Eccoci qui, pronti a stupire il mondo"

La campionessa col fiore e quello coi baffi: "Bissare gli ori di Tokyo? Mai dire mai..."
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Emanano serenità convinta, i ragazzi della marcia. La ragazza e il ragazzo. Due medaglie d'oro. A Tokyo, e in fondo sembra l'altro ieri. Antonella Palmisano e Massimo Stano, la campionessa col fiore e quello con i baffi. «Mia madre è quasi andata nel panico nel prepararlo, due settimane fa, non sapeva ancora come farlo, poi i petali di feltro le si sono come chiusi da soli mentre li cuciva l'ha interpretato come un segno positivo» dice a Casa Italia, nel cuore del Bois de Boulogne. «E io i miei baffi li ho sistemati così», col ricciolo, «in onore degli amici francesi che ci ospitano» dice Massimo e tutti attorno si domandano amici? ma quali amici? e la Senna, e la cerimonia e la scherma e tutto quel che sta accadendo?, ma nessuno giustamente glielo fa notare.

Sono entrambi felici Antonella e Massimo, perché Tokyo è stata d'oro «ma non abbiamo vissuto un'olimpiade, il covid, quel palazzo nero senza neppure l'insegna Italia, ma ti ricordi Massimo?», «eccome se mi ricordo, invece ora è tutto diverso». Sono felici e apparentemente sereni perché «voglio riconfermarmi, e sono emozionata come fossi la campionessa in carica, e perché non ci credo ancora ma in questa stagione non mi è accaduto proprio nessun intoppo e quindi adesso voglio solo mettere la ciliegina sopra questa torta» dice Antonella. Stano è invece felice e sereno per molto meno: «Perché incredibilmente sono qui, perché mi sono preso ho il record di essermi fatto male mettendo un piede su una bottiglietta mentre marciavo e ho davvero rischiato di non fare i Giochi... Non avrei mai voluto togliere il posto a qualcuno se non mi fossi davvero sentito pronto». E rivela: «Se ce l'ho fatta è perché sono stato aiutato da un collega giapponese, un rivale, un fratello, Toshikazu Yamanishi, si è allenato con me visto che non si era qualificato, gli ho chiesto aiuto... forse io non lo avrei fatto». Quanto ai rivali, «metto anche me stessa» dice Antonella, fresca di nomina a capitana della squadra di atletica femmminile, «io li metto tutti» le fa eco Massimo.

Il presidente della federatletica Stefano Mei, l'ex atleta fin qui con il tocco magico, se li guarda, i due ragazzi, e se li coccola. Però gli mette subito in spalla il carico di pressioni: «Eccoci qui, di nuovo pronti a stupire il mondo. Sono certo che tutta la squadra ha voglia di ripetere l'impresa di Tokyo anche se sappiamo che sarà dura».

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