Stasera, a Nizza, si alza l'asticella per la giovane e nuova di zecca Italia di Roberto Mancini. «Sono curioso di vedere come ci comporteremo dinanzi a una squadra candidata a vincere il prossimo mondiale» è la frase civetta del ct. Siamo curiosi soprattutto noi e il solito popolo televisivo che qualcosa ha apprezzato del debutto di lunedi sera in Svizzera contro l'Arabia Saudita e alcuni dubbi ha coltivato specie nella ripresa e a proposito di qualche giovane rampante, Politano per fare un cognome e non restare nel vago. Se si alza l'asticella al cospetto della Francia che ha in panchina un ct già sotto pressione per la libera circolazione calcistica di Zidane, dovremo verificare subito e senza molte scuse laffidabilità di alcuni giovani promesse che vengono considerate tali nel nostro campionato, meno quando si presentano alla ribalta internazionale. Per cominciare un nome su tutti, quello di Caldara che si appresta a rimpiazzare uno dei santoni di Coverciano, Bonucci, e che si prepara al grande salto da Bergamo a Torino bianconera nelle prossime settimane. «Voglio vedere i giovani, più ce ne sono e meglio è» la considerazione di Mancini che ieri sera a Nizza ha licenziato poche certezze e molti dubbi, legati più che altro alla stanchezza complessiva del gruppo, aggiungendo: «Veniamo da un dramma sportivo, ma solo chi cade in basso poi risorge... anche a costo di sconfitte brucianti».
Stasera nello stadio che ha segnalato le due stagioni promettenti dell'ultimo Balotelli avremo la sorpresa Sirigu in porta che può voler dire tutto o niente a seconda dei retro-pensieri di Mancini. Vuol dire per esempio che nella graduatoria azzurra l'attuale portiere del Torino, reduce da un torneo di rendimento eccellente, viene considerato il vero sostituto del titolare mentre invece a Perin, che ha avuto il coraggio di partire per Torino sapendo di dover forse fare il secondo al polacco, sarà affidata la prossima sfida con l'Olanda. Inutile nascondere che tutti riflettori saranno puntati su Mario Balotelli. Nelle ultime ore Insigne, che è stato bersagliato dal sodale con una serie di video, si è preso una gustosa rivincita facendo uno scherzo a Mario e facendogli trovare in camera un gruppetto di azzurri che intonavano un motivetto per ironizzare sulla sua capigliatura. È un buon segno.
Dovesse riuscire a recuperare dalla stanchezza, Mancini sull'argomento è stato vago, si potrebbe verificare l'ipotesi, in assenza di Bonucci passato da Milano per motivi strettamente privati, di Mario Balotelli capitano dell'Italia che avrebbe anche un valore simbolico e non soltanto calcistico. Ma c'è anche una seconda opzione determinata dalla presenza in campo di Mattia De Sciglio che vanta lo stesso numero di presenze dell'attaccante bresciano. In questo caso come ci si comporta? C'è una sola via di uscita rappresentata in questo caso dal numero delle convocazioni e qui De Sciglio vanta un cospicuo vantaggio rispetto a Mario.
Poi ha dalla sua anche un carattere che ben si sposa con il compito di un capitano della Nazionale che ha sul petto le 4 stellette di campione del mondo. Di sicuro potremmo ritrovarci stasera dinanzi a uno schieramento inedito e a scelte non previste. Ma sarà sempre Francia-Italia e non c'è molto da scherzare.
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