
Una class action contro la Fifa e cinque federazioni calcistiche europee che riguarderà circa 100mila calciatori professionisti con la richiesta di un risarcimento di svariati miliardi di euro. È l'iniziativa promossa da una fondazione olandese, Justice for Players, che intende rappresentare tutti i giocatori che vestono o hanno vestito maglie dei club degli Stati membri dell'Unione europea e del Regno Unito, danneggiati dai regolamenti della Fifa dal 2002 a oggi.
L'azione è stata intrapresa dopo la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea dell'ottobre 2024 nella causa intentata dall'ex calciatore di Psg e Real Madrid Lassana Diarra (nella foto) - assistito dallo studio Dupont-Hissel, che segue anche JfP in questa iniziativa e da FifPro Europe/FifPro World contro la Fifa: secondo la Corte, i regolamenti del massimo organismo del calcio mondiale violavano la concorrenza dell'Ue e la libera circolazione dei lavoratori, rendendo estremamente difficile per un calciatore risolvere il proprio contratto di lavoro senza giusta causa. Di fatto, sostiene JfP, tali normative hanno ingiustamente limitato la capacità dei giocatori di generare reddito dal 2002.
La fondazione ha annunciato l'intenzione di presentare la causa presso il Tribunale distrettuale di Midden-Nederland: oltre alla Fifa, citate anche le federazioni calcistiche olandese, tedesca, francese, belga e danese, ritenute responsabili dell'applicazione delle normative e quindi "solidalmente responsabili" per i danni. Altre 31 federazioni sono state invece informate del caso.
"Sono orgoglioso di contribuire a quest'iniziativa, da ex calciatore professionista, agente e persona che ha lavorato in vari ruoli dirigenziali nel mondo del calcio, ho
vissuto in prima persona, in particolare nel caso Mexes del 2004, quanto potere e controllo eserciti la Fifa sui giocatori", così l'ex dirigente della Roma Franco Baldini, ora membro del consiglio di Justice for Players.