Stava tornando a casa per lasciare la moto, salire in auto e raggiungere Milanello. Stava per affrontare un'altra giornata di lavoro col solito sorriso e quel sano ottimismo che lo distingueva da tutti gli altri. Claudio Lippi, 42 anni, giornalista di Milan Channel, in servizio dal primo giorno di trasmissione del canale rossonero, non è riuscito a raggiungere la sua quotidiana postazione.
Ieri mattina, alle porte di Milano, è rimasto vittima di un incidente stradale nel quale ha perso la vita. Il ricovero all'ospedale Humanitas di Rozzano e le cure dei sanitari sono risultati vani. La notizia ha provocato dolore e sconforto nella grande famiglia del Milan. Via twitter sono arrivati i pensieri commossi di molti calciatori, dal brasile Pato e Thiago Silva, Kakà ha pubblicato su Instagram la foto di «una delle tante interviste e chiacchiere che ho fatto con questa bellissima persona», dal ritiro della Nazionale El Shaarawy («A Malta giocherò per te») e Montolivo, il presidente Silvio Berlusconi e il fratello Paolo hanno scritto sul sito ufficiale il cordoglio del club, Adriano Galliani si è messo al lavoro per occuparsi della famiglia, la compagna Milena e la figlia Sofia, meno di due anni. Anche il capitano dell'Inter Javier Zanetti, ha inviato le proprie condoglianze. Claudio Lippi aveva il calcio nel sangue e il Milan nel cuore: da ragazzo aveva giocato a buoni livelli, tirato su da Pierino Prati, il primo allenatore, e quella milizia gli era servita per entrare subito in sintonia contutti i calciatori del Milan. Non era considerato un giornalista, semmai un confidente, un amico cui chiedere a volte consigli, cui rifugiarsi nei momenti complicati della stagione. A Milan Channel Claudio era il volto ufficiale di Milanello: riferiva puntualissimo di ogni allenamento, di qualunque infortunio, di ogni gustosa anteprima.
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