Cinquina su cinquina Samp malcapitata alla festa scudetto Juve

I bianconeri riattaccano la spina per la coppa Italia Dybala batte Tevez. Primato di partite senza gol subiti

F esta doveva essere e festa è stata. Cominciata dopo una grandinata che ha imbiancato Torino come una nevicata di gennaio e terminata appena prima che imbrunisse. La Juventus si è celebrata e coccolata, travolgendo la Sampdoria (5-0) e sognando futuri trionfi. «Poche squadre sono entrate nella storia. Solo una nella leggenda» era il doppio striscione gigante esposto in curva Sud all'inizio del match, quando ha anche fatto bella mostra di sé un enorme bandierone con affiancati gli scudetti dei due Quinquenni: atmosfera da vivere, una standing ovation prolungata dopo novanta secondi di gioco e una squadra che poi si è divertita al cospetto di una Samp mai così povera. Un allenamento e poco più con anche il primo gol stagionale di Chiellini, sedicesimo bianconero in rete in campionato (il difensore non segnava in A dal febbraio 2014 contro l'Inter) - in attesa di giocarsi sabato prossimo a Roma la coppa Italia contro il Milan: spina riattaccata per dirla con Allegri e Signora che si è divertita indossando anche le magliette della prossima stagione, con strisce nere più larghe e un effetto cromatico che non è piaciuto a tutti.

Quel che contano di più sono però i risultati del campo, con statistiche definitive che hanno reso ancor più dolce questa ultima giornata di campionato. E allora non si può non cominciare da Dybala, sempre più somigliante a Sivori e nessuno si scandalizzi più di tanto: la Joya ha cominciato calciando la punizione sulla quale Evra ha piazzato la zuccata dell'1-0 (terzo gol da quando è alla Juve, il secondo alla Samp) e ha poi proseguito segnando il rigore del raddoppio e indovinando un sinistro splendido da fuori area. Tradotto: 23 gol stagionali (uno in più di Tevez al suo primo anno bianconero), 28 (sulle 75 totali) le reti in campionato in cui ci ha messo lo zampino (19 gol in prima persona, più 9 assist). Mostruoso o giù di lì, dovendo ancora compiere 23 anni: quando Allegri lo ha richiamato in panchina, tutto lo stadio si è alzato in piedi e viene da sorridere a riavvolgere il nastro della stagione fino ai tempi in cui l'argentino giocava ritagli di partite.

Altro? Certo che sì: non avendo subìto gol, la Juve che allo Stadium ha vinto le ultime sedici gare, senza reti subite nelle ultime undici - ha eguagliato i soli venti gol presi nel

2011-12 e le 22 volte in cui ha conservato imbattuta la propria porta, pareggiando così la Signora 2013-14 e il Milan 1993-94. Poi, dopo il 5-0 di Bonucci, la cerimonia finale: coriandoli e ovazioni per tutti. Alla prossima.

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