Tokyo 2020

Il Cio nega il costume con gli ideogrammi ma il volo delle Farfalle regala il bronzo

La ritmica azzurra torna sul podio dopo l'ingiustizia subita a Rio

Il Cio nega il costume con gli ideogrammi ma il volo delle Farfalle regala il bronzo

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Il Cio nega il costume con gli ideogrammi ma il volo delle Farfalle regala il bronzo

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Emozione numero 40, febbre di un sabato sera giapponese che sale fino ad un bronzo, quell'ultima medaglia azzurra che brilla come oro. Le Madame Butterfly d'Italia lo avevano twittato in lirica, agghindandosi col kimono: «Un bel dì vedremo». Ma, a differenza della triste sorte della farfalla nipponica Cio cio san pensata da Puccini, quelle made in Italy non attendevano affatto né il fil di fumo, né la nave con a bordo un amore maledetto. Intendevano, semmai, andarsi a prendere la medaglia a 5 cerchi che, a 9 anni dall'ultima, sentivano di meritare. Hanno lottato con unghie, talento e denti, al netto di grazia e leggiadria di due esercizi impeccabili: uno quello alle 5 palle - sulle musiche dei Ninja; l'altro - con tre cerchi e 2 clavette sulle note dell'Albero della vita di Expo. Era il 2015 e loro già sognavano quello che, invece, l'anno dopo sfumò per un soffio e una giuria ostinata. Già, dopo 36 medaglie mondiali, 20 europee e 95 podi in coppa del Mondo, il percorso olimpico delle Farfalle sembrava, invece, una cabala: seconde ad Atene 2004 e quarte a Pechino 2008 (con un'altra formazione), terze a Londra 2012, ancora quarte con palese ingiustizia (il reclamo fu inutile) a Rio 2016.

«Le aspettative erano altissime perché abbiamo fatto un lavoro enorme», racconta la Dt Emanuela Maccarani, lady di ferro che dal 1996 forgia, nel talento e nella perfezione, le ritmiche della ginnastica. Di lei si ricordano pochi momenti di commozione, oltre a ieri e al 2018, quando tagliò il nastro del nuovo centro federale di Desio, costruito apposta per le sue Farfalle che in Brianza si allenano fin dal 2004, vivendo e studiando in hotel. Capitan Alessia Maurelli e Martina Centofanti, figlia d'arte che al babbo calciatore ha insegnato un altro sport, sono fra le veterane del team e hanno spronato le new entries Agnese Duranti, Martina Santandrea e Daniela Mogurean: «Siamo una cosa sola e siamo felici di aver scritto una parte di storia di questi giochi che ci ripagano di ogni sacrifico e privazione. Non pensiamo né più a Rio, né ancora a Parigi: ci godiamo il momento». Dopo le qualifiche le azzurre sono quarte: Bulgaria (poi oro con 92.100) e Russia, spodestata dopo 20 anni (90.700), paiono da subito inarrivabili. Il pressing va fatto sulla Bielorussia. E così è stato: via le prese a due mani e alcune collaborazioni più soft, si va per l'all-in, rischiando ogni dettaglio di un esercizio limato negli anni, per andare oltre la perfezione e alzare i coefficienti. La Bielorussia sbaglia. La giuria ritocca all'insù di 30/100 il punteggio delle azzurre.

Il destino finalmente sorride e poco importa quel divieto last minute per cui il Cio ha loro impedito di indossare il body con due ideogrammi che avevano pensato come omaggio al Giappone.

C'era scritto sogno e farfalle: lo hanno indossato in serata a casa Italia, perché stavolta in italiano e in tutte le lingue del mondo la felicità avrà per sempre i loro occhi di farfalla.

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