La «classica» affidata ai due maghi di «...ez»

La «classica» affidata ai due maghi di «...ez»

«Gioca …ez più altri dieci». Frase buona sia per Max Allegri che Pippo Inzaghi. Uno ci aggiunge “Tev” l'altro “Men”. Juve-Milan di domani sera è anche e soprattutto Carlos Tevez contro Jeremy Menez. Giocatori chiave a suon di gol e non solo. Capocannoniere l'Apache con tredici centri, appena uno in meno per Mago Houdini alla prima volta in carriera in doppia cifra.

Diversi solo all'apparenza. Entrambi cresciuti in quartieri difficili, uno a Buenos Aires l'altro a Parigi. Entrambi forse salvati dalla galera grazie al calcio. Lo hanno ammesso loro stessi. Due senza paura. Per l'argentino, 31 anni festeggiati ieri a suon di palle di neve, la parola d'ordine è responsabilità. «Mi hanno dato la maglia numero dieci per la mia personalità», ha spiegato. Grazie a quella ha impiegato poco, pochissimo per sostituire Del Piero nel cuore dei tifosi bianconeri.

Per Menez è sempre e solo questione di fiducia. Quando manca quella diventa una controfigura. Il Milan e Inzaghi gliel'hanno dimostrata subito nel celebre blitz a Ibiza per convincerlo a scegliere la maglia rossonera. Lui ha detto sì e ripagato con dodici gol in ventuno gare, gli stessi di Ibrahimovic nella prima stagione con il diavolo. «Al Milan ho ritrovato il piacere di giocare a pallone», ha più volte detto.

Tevez e Menez sono due che vanno per la loro strada senza fare sconti. Anche a costo di andare controcorrente. Infatti non si sono fatti problemi a voltare le spalle ai soldi degli sceicchi, di City e Psg, per scegliere l'Italia. E fa niente se la tendenza da qualche anno porta nella direzione opposta. Ma sanno esattamente quello che vogliono. Si sono presi Juve e Milan, senza problemi. Accomunati anche dalle magie, entrambe realizzate al Parma. Il colpo di tacco accecante di Menez all'andata, lo slalom da metà campo di Tevez nel clamoroso 7-1.

Ora si ritrovano di fronte. Ci saranno sicuramente perché sono indispensabili. Solo una volta Allegri ha fatto a meno del suo attaccante, Inzaghi invece lo ha sempre schierato, due volte è entrato dalla panchina. Più centellinato l'argentino, complice anche la Champions, mentre il francese è il rossonero con più minuti giocati in campionato. Vanno di pari passo con Carlitos in vantaggio quattro a tre nelle doppiette. All'andata a San Siro fu proprio l'argentino a decidere su delizioso assist di Pogba. Secondo gol ai rossoneri in carriera, e dire che era ormai del Milan nel gennaio di tre anni fa, il primo resta il più emozionante per stessa ammissione dell'Apache. Il francese invece non ha mai fatto male alla Signora.

Molto del destino e del gioco di Juve e Milan passano dai loro piedi, gli assist confermano: sei a cinque per il bianconero. Allegri ha “liberato” Tevez che ora può svariare e trovare la posizione migliore in campo. «Mi trovo meglio che con Conte» ammette Carlitos. Inzaghi ha fatto di Menez un perfetto “falso nove” a tal punto da sembrare vero. «Mi fa rendere al meglio» riconosce Jeremy.

Per domani la Juve ha un problema in difesa

con la corsia di destra in emergenza (Lichtsteiner squalificato, Caceres infortunato), il Milan in mezzo al campo (Montolivo e De Jong non al meglio). Ma per risolverli ci sono i maghi di “ez”. Tevez e Menez, a voi due.

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