C on gli ombrelloni già aperti sulle spiagge, tornerà stasera la Nazionale di Ventura che, dopo l'amichevole con l'Uruguay, si prepara a piegare la resistenza del Liechtenstein atteso domenica prossima a Udine, occasione per rimpolpare la classifica del girone di qualificazione mondiale. Racconteranno in queste ore che sarà utile vincere le due sfide per salire di qualche gradino nel ranking Fifa, risultato quest'ultimo che non muoverà certo l'interesse delle folle televisive. Il punto semmai è il seguente: saranno utili questi test, aggiunto al precedente con San Marino che ha notificato la gloria azzurra di Lapadula, in vista del prossimo giudizio universale con la Spagna fissato per settembre? A giudicare dalle assenze eccellenti (Verratti sul fronte azzurro, Cavani e Suarez su quello della Celeste), la prima risposta utile sarebbe un secco no. E le spiegazioni, anche qui, appaiono scontate. Proviamo a metterle insieme: 1) perché siamo ai titoli di coda di una stagione stressante con un gruppo di calciatori stanchi e malmostosi; 2) perché la costola juventina dell'Italia è reduce dal ko di Cardiff e sarà persino complicato per loro riannodare gli scarpini; 3) perché lo schieramento abbozzato dal ct non è lo stesso col quale ha in mente di affrontare la Spagna per tentare d'arrivare primo nel girone e quindi evitare i play-off.
Sono di sicuro più utili, per far maturare e offrire la vetrina internazionale alle generazioni future, gli appuntamenti delle altre due nazionali. Al mondiale di categoria, l'Under 20 di Chicco Evani ha già realizzato un eccellente risultato piegando, in 10 contro 11, la resistenza dello Zambia e mettendo in vetrina qualche giovanotto di sicuro avvenire: Orsolini dell'Ascoli (prenotato dalla Juve), Vido della primavera del Milan in prestito al Cittadella e già richiesto dal Pescara di Zeman. L'Under 21 di Di Biagio ha ottenuto qualche rinforzo da Ventura e può schierare anche Gigio Donnarumma per tentare la conquista del prossimo europeo che si apre a metà giugno.
Sono ragazzi appena svezzati dal settore giovanile, non hanno fidanzate famose e nemmeno riscuotono titoloni a piena pagina sui giornali specializzati, devono sgomitare per trovare spazio tra i titolari e colgono questa occasione come l'unica possibilità per emergere, guadagnare l'attenzione di qualche top club o di qualche allenatore
restio a utilizzare i giovani talenti. Il futuro del calcio azzurro è custodito in quei due gruppi. E se stasera Belotti dovesse aggiungere qualche altro squillo dei suoi, avremmo dato un senso anche alla serata di Nizza.
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