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Club, idee e Ronaldo. Ecco lo strapotere Juve

Il caso degli «affari» Bonucci e Higuain Si rafforza anche quando vende big ai rivali

Club, idee e Ronaldo. Ecco lo strapotere Juve

Il successo di una Signora diabolica contro il Diavolo. Non c'è solo una risposta, ma tanti perché. Ha vinto perché ha Cristiano Ronaldo e come dice Massimiliano Allegri: «L'abbiamo preso per questo». E CR7 ha subito indicato la strada: «Passo dopo passo, noi vogliamo tutto». La fame del marziano si sposa alla perfezione con una Juventus cannibale. Allegri negli anni scorsi ha più volte spiegato nelle campagne europee che se «hai Messi o Ronaldo sei destinato a vincere».

La Signora vince perché ha una squadra e una società superiori. Ma a Gedda si è respirato anche qualcosa di diverso. Perché nella vittoria c'è anche qualcosa di diabolico se tratti la cessione del miglior giocatore avversario, Gonzalo Higuain, a poche ore dalla partita. Perché praticamente nella notte di Gedda per il Pipita, prestato l'estate scorsa al Milan, subito dopo la fine della supercoppa italiana sarebbe stato raggiunto l'accordo tra Juve e Chelsea. Poi una febbre provvidenziale ha evitato ricostruzioni antipatiche, ma resta il fatto che l'aria in casa rossonera non era l'ideale per preparare una finale.

Di fatto è come aver disarmato il Diavolo. Che da due stagioni insegue una rinascita e la fonda su un ex giocatore della Juventus. Prima è toccato a Leonardo Bonucci imboccare la Milano-Torino destinazione Duomo. Poi a Gonzalo Higuain. Spinti da motivi diversi: per scelta il difensore; perché scaricato l'attaccante. Il finale non cambia di molto: Bonucci è tornato a Torino un anno dopo, Higuain lascia Milano dopo nemmeno cinque mesi. Entrambi figli di una crisi innescata sempre dalla Signora: Bonucci dal gol inutile all'Allianz Stadium al poker nella finale di coppa Italia; Higuain dallo sclero in campionato di San Siro alla frustrazione araba.

L'illusione diabolica di aver preso i migliori dalla rivale storica per poi scoprire che questi scappano appena possibile. Un giochino riuscito invece alla Signora prima con Andrea Pirlo e poi con Massimiliano Allegri.

Lo strapotere della Juventus è anche in questo. Anche se l'allenatore in Arabia Saudita ha festeggiato la sua stella bianconera, dieci trofei vinti a Torino, ma anche certificato che il vizio della sua Juve di non chiudere le gare è un problema: «Nelle sfide secche voglio più gol». Perché poi nel finale i bianconeri si complicano la vita, come insegna la storia europea: dal Bayern al Real Madrid fino al Manchester United.

Var o non Var un lusso che non ti puoi permettere nemmeno se hai Cristiano Ronaldo e vuoi vincere la Champions.

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