Com'è triste il Milan, Balo il suo testimonial

Squadra senz'anima. Supermario senza voglia, improponibile per domenica

Com'è triste il Milan, Balo il suo testimonial

Franco OrdineTristezza Milan. Già, fa proprio tristezza vedere il Milan di coppa Italia tradire affanno e la solita mira sbilenca al cospetto di un rivale storico, l'Alessandria, ma che adesso veleggia in Lega Pro, nell'occasione che gli consente d'arrivare in carrozza alla finalissima di maggio. A volte, nel calcio come nella vita, i colpi di fortuna bisogna anche onorarli. E invece il Milan-due è stato, per espressione stilistica oltre che per risicato successo, una tristezza assoluta, come gli succede quando deve fare la partita e mettere sotto l'avversario di turno. Mihajlovic continua a ripetere da settimane che il difetto principale è «la mancanza di cinismo e cattiveria», due qualità che non si possono allenare mentre invece risulta ancora più vistoso il deficit del copione, l'assenza insomma di una trama di gioco sia pure in un contesto tattico, il 4-4-2, cementato dall'esperienza di questi ultimi mesi. È vero: Luiz Adriano è apparso ancora stordito dal viaggio di andata e ritorno dalla Cina con pacco rifilato al suo manager; è vero: la coppia centrale di centrocampo Poli-Josè Mauri, improvvisata, non ha le caratteristiche per brillare in geometria; è vero: Boateng utilizzato in un ruolo mai suo (esterno di sinistra) ha offerto un discutibile contributo alla causa. Eppure non è giustificabile la modestia offerta, mitigata da qualche assist di Honda sprecato e da un contropiede finale (palo di Niang).Il ritratto della tristezza Milan è plasticamente raffigurato dalla prova di Mario Balotelli che non festeggia mai (e Sinisa gliel'ha contestato) nemmeno dopo quel golletto su rigore, che sbaglia controlli e tiri da renderlo irriconoscibile e che si ritrova a dover rincorrere una condizione accettabile ancora lontana. Mihajlovic l'ha difeso con efficacia martedì notte ma qui è l'interessato che è apparso ancora una volta in guerra con se stesso. Nel derby d'andata era fuori forma eppure entrò, mise a soqquadro la difesa dell'Inter, scheggiò un palo e chiamò Handanovic a una parata eccellente. Così come apparso a Torino non è presentabile domenica notte e non ha ancora messo a fuoco il fatto che al netto del ridotto minutaggio, è lo spirito che conta, la voglia di dar battaglia (senza farsi ammonire come a Empoli, gratuitamente), l'atteggiamento complessivo (anche all'atto della sostituzione). Non può ciondolare in campo come se si trattasse di una sfida tra vecchi commilitoni.

Infine sta diventando una tristezza anche la vicenda Bee con notizie infondate di modifiche di proposta. Qui è bene chiarire un concetto elementare: se il broker di Bangkok non presenterà, nelle prossime settimane, le credenziali della somma da versare, quelli di Fininvest non risponderanno più nemmeno alle email!

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica