Diego "Flopez": l'ultimo guaio del Milan

Diego "Flopez": l'ultimo guaio del Milan

L' 1 a 1 di Torino, per il Milan, invece di risolvere qualcuno dei tanti problemi accumulati in questo ennesimo scorcio di stagione, ne ha certificato un altro. Inatteso e imprevedibile. Perché si tratta del rendimento di Diego Lopez, il portiere spagnolo arrivato l'anno prima (gratis) dal Real Madrid con la benedizione di William Vecchi (il preparatore storico di Carletto Ancelotti), scaduto a livelli ormai preoccupanti dopo un esordio (con Inzaghi allenatore) da primo della classe. Cosa è accaduto a Diego Lopez, adesso ribattezzato Diego Flopez dai perfidi titolisti milanesi? La spiegazione di Mihajlovic, in pubblico, è la seguente: «È un periodo così, si riprenderà». Riconoscimento dello scadimento per usare un eufemismo che tra l'altro lo stesso tecnico non ha nascosto con un paio di riflessioni («Prendiamo un gol ogni tiro in porta») che testimoniano il deficit di fiducia maturato all'interno dello staff tecnico. E d'altro canto, i primi segnali di questo clima erano stati colti da qualche "bordocampista" televisivo che ha riferito di un episodio accaduto a Marassi contro il Genoa. Dopo un paio di rinvii maldestri, con i piedi, del suo portiere titolare, Mihajlovic chiamò Donnarumma e gli ordinò di riscaldarsi come per preparare la clamorosa sostituzione poi rinfoderata.

È evidente che Diego Lopez, con l'introduzione del nuovo copione tattico, è chiamato ad avviare l'azione con i piedi, registro che non rientra nelle sue specialità. E infatti il gol dell'Empoli, a San Siro, fu provocato da un passaggio infelice del portiere. Poi sono spuntate le critiche anche per le sue discutibili parate, una (gol preso col Palermo), due (nel derby Guarin tira da fuori area), tre volte (a Torino ha lasciato scoperto l'unico palo disponibile per Baselli, quello di sua pertinenza) così da aprire un'altra falla sulla fiancata di una difesa che ha subito un bel tot di gol, 14 in 8 gare (media molto allarmante). Non ha cambiato preparatore, l'unico confermato del precedente staff: non è questo il motivo quindi.

Mihajlovic non ha grandi alternative: Abbiati è all'ultimo giro di pista, Donnarumma troppo giovane per non rischiare di bruciarsi. L'unica via d'uscita è provare a recuperare l'antico smalto dello spagnolo, magari senza esporlo a misurarsi nell'abilità con i piedi.

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