il commento 2 La Signora offre un po' di thrilling solo Napoli ci sta

di Riccardo Signori
Il piacere del thrilling illumina la Juve, il piacere del football illumina il campionato. Il Napoli tiene il copione, l'Inter continua a fare la svanitella. Peccato, perché ancora una volta lo stellone del pallone le aveva offerto il treno che passa: ma quella si è girata dall'altra parte. Inter fatti più in là, lo dicono il Parma e questo campionato troppo ondivago dei nerazzurri. Milano è solo geograficamente vicina a Torino. Invece Napoli continua provarsi nel ridisegnare una geografia calcistica. Meriti propri e meriti altrui. Nonostante gli arbitri (pro e contro), nostra Signora dello scudetto non ci sta negando il bello di una lotta meno monotona e spenta di quanto faceva immaginare l'inizio del torneo. Da una ventina di giorni sembra uno di quei pugili semi suonati che sul ring sorridono e con il guantone fanno segno all'avversario: fatti avanti, prova a colpirmi. E non sempre l'avversario crede agli occhi. Perché magari teme il cazzotto del ko.
Ecco, la Juve sta provando a risollevare la suspence dal 3 novembre. Da quando ha perso contro l'Inter sta costruendo un castello di sogni per gli altri: due sconfitte con le milanesi, un successo sul Pescara, un pari con la Lazio. Due mesi fa ha distrutto il Napoli allo Juventus stadium, sembrava un verdetto ineccepibile e soprattutto definitivo per questa stagione: troppo forte. Invece “belli guaglioni” sembrano l'ercolino sempre in piedi. Più li mandi giù e più quelli tornano su. Ora sono a due punti dai campioni, un golletto razziato dal fantasma di Hamsik ha riattivato i tric e trac. Ancora una volta le difese fanno la differenza. Quella del Napoli ha la miglior tenuta dopo quella juventina e il risultato si vede in classifica. Parlano i numeri. Anche quelli dell'Inter che sa dissipare quanto sa conquistare e riconquistare. Un mese fa ha alimentato il suo grande sogno, poi le è bastato incontrare due squadre mentalmente meno impegnative ed è tornata ai (ne)fasti antichi. Per tre punti strappati alla Juve, cinque persi nelle sfide con Atalanta e Cagliari. Ieri sera aveva ancora la chance, ma la sua difesa ballerina ha fatto il solito giro di valzer di troppo: tradito se stessa e il campionato.

I numeri dicono che sia la miglior squadra in trasferta (18 punti). Il Parma smentisce. Poteva andare a un caldo meno uno, resta a un glaciale meno quattro. E stavolta gli arbitri non c'entrano proprio. Ne converrà perfino Moratti.

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