di Oscar Eleni
Un parente povero, diceva un saggio francese esperto in arte venatoria, è sempre un parente alla lontana. Sarà per questo che la crisi dello sport veste chi è già vestito, come il grande calcio, e spoglia gli ignudi. Le televisioni comprano per un soldo da chi nella povertà accetta qualsiasi compagno di letto, copre d'oro chi esagera in tutto. Nel basket e nella pallavolo si sono svegliati sulle ceneri di squadre gloriose e anche quelle che stanno bene, come l'Emporio Armani, per avere un po' di gente al palazzo propongono abbonamenti speciali, non certo graditi a chi si è svenato per la tessera annuale, tipo paghi due per tre partite come succederà questa settimana per vedere Roma, il Vitoria in Eurolega, e Reggio Emilia.
Ci si arrangia inventando formule che portano al risparmio, la pallavolo ha abolito la retrocessione dalla massima serie, altrimenti si fa bancarotta. Nel basket era già successo in passato, ma quest'anno la chiusura di Treviso è stata come un terremoto, anche perché al Palaverde non gioca più neppure la Sisley di pallavolo, due colossi che vantavano scudetti, coppe europee e adesso sono nelle serie minori. La stessa cosa nel basket femminile che ha visto rinunciare prima Como e poi il Geas di Sesto San Giovanni, società che hanno fatto la storia del movimento vincendo tantissimo. Nella serie A fra i canestri se ne è andata anche Teramo e, fino all'ultimo, non si era sicuri di vedere Roma alla partenza e solo l'intervento di Valter Scavolini, un uomo di sport che ha legato il suo nome per oltre trent'anni alla squadra della città, ha permesso a Pesaro di ripartire anche se nel bilancio è già considerato un probabile premio per aver fatto giocare gli italiani. Così come non si è sicuri che tutti finiscano la stagione perché non sempre arrivano gli stipendi. E' di questi giorni la dolorosa asta dei trofei della Fortitudo Bologna in quella che era davvero la città del basket dove la gente va ancora in massa a vedere la Virtus, che comunque fa fatica a tenere il passo delle grandi anche se adesso è imbattuta in testa alla classifica con Varese.
Il vento della crisi ha portato la tempesta in tanti campionati, come dice la tabella, la speranza è che la fame renda più brillante l'ingegno di chi deve inventarsi formule per rivitalizzare i vivai, per cambiare registro, anche se si buttano via tanti quattrini per lo straniero che cambia la faccia di una squadra.
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