La logica della genialata l'ha spiegata Fiorello: «Il figlio di Thohir è juventino». Quindi meglio dare una mano alla Signora piuttosto che badare all'incasso. E comunque all'Inter. Se non c'è limite alla Provvidenza, non c'è limite al senso del ridicolo. Ma immaginate? Il primo affare del nuovo presidente: cedere uno dei migliori giocatori alla Juve. Come si dice ridicolo in indonesiano? Lo spieghi Thohir che sembra proprio un presidente per caso. O forse Milano ha il virus e non ha ancora trovato l'antivirus: dopo aver rafforzato la Juve con Pirlo, ecco la genialata dell'altra sponda. Per il vero anche un dirigente di punta interista ha un retroterra bianconero, mai totalmente gradito dal mondo nerazzurro. Che volete farci? La perfezione non è di questo mondo. Ma l'imperfezione sta nei figli o nei padri? Anche Moratti assecondava i piaceri calcistici del figliuolo. Senza cavarne buone soluzioni. Fuor di ironia, le colpe dei padri non possono ricadere sui figli. Quindi Moratti e Thohir si rimbocchino le maniche e comincino a rabberciare i danni. Ieri l'ex patron ha fatto sapere che Thohir deve tornare, per responsabilizzare club e giocatori. Ed anche gli accorati sviolinatori assecondano l'ex presidente, come fosse esente da colpe. Ma forse era meglio se Moratti l'avesse spiegato prima, prima di vendere l'Inter. Anzi, si fosse assicurato di essere stato chiaro. E Thohir deve svegliarsi dal furbo dormiveglia di affarista in altro indaffarato: nessuno gli ha messo una pistola alla testa per acquistare la società. Poi, certo, può essere che Moratti abbia sbagliato l'erede, dopo aver sbagliato tante altre scelte. Quindi a ciascuno le sue colpe. Ma se un allenatore si incarta, se i giocatori non rendono, se la difesa frana, cosa può fare un Thohir in tribuna? In certi casi conta chi gioca, prima di chi paga. L'astuto affaire Vucinic-Guarin (con avallo di Mazzarri) ha retrocesso la società ad una corte di dilettanti, ha confermato note incapacità, ha dimostrato che Thohir è troppo snobistico.
Se il presidente fosse meno telecomunicativo e più comunicante con la squadra, se parlasse meno di business e più di giocatori utili, se si ingegnasse a comprare anzichè pensare a vendere, forse l'Inter non sarebbe ridotta alla marginalità a cui la sta spingendo. Salvo per brutte figure e senso del ridicolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.