L'uomo in meno

Conte: "La Dea bendata ci ha abbondonato". Ma la verità è un'altra. Ecco chi è l'uomo in meno

Conte se l'è presa più con la sfortuna per la sconfitta contro la Sampdoria ma l'errore decisivo dal dischetto di Alexis Sanchez fatto svoltare la partita in favore dei blucerchiati. Ecco perché è lui l'uomo in meno

Conte: "La Dea bendata ci ha abbondonato". Ma la verità è un'altra. Ecco chi è l'uomo in meno

L'Inter di Antonio Conte ha perso la grande occasione per portarsi in testa alla classifica in un turno di campionato a lei favorevole. I nerazzurri sono caduti, immeritatamente, in casa della Sampdoria di Claudio Ranieri che ha portato a casa bottino pieno grazie ai gol dei grandi ex Antonio Candreva, su calcio di rigore, e Keita Balde Diao. Eppure l'Inter era partita con il piede giusto nei primi 10' minuti di gioco ma il rigore fallito goffamente da Alexis Sanchez ha capovolto completamente il match del Marassi in favore dei blucerchiati che hanno poi ottenuto a loro volta un penalty per un fallo di mano di Barella. I nerazzurri con Lukaku acciaccato in panchina hanno faticato e non poco in avanti con Alexis Sanchez che ha fallito la grossa chance per diventare l'eroe di giornata: è per questo, e non solo per l'errore dal dischetto, che il cileno è l'uomo in meno.

Scelta sbagliata

I rigori, ovviamente, si possono sbagliare ma sono i dettagli nell'arco della stagione a fare la differenza. Sanchez si è presentato dal dischetto in maniera un po' frettolosa, con poca rincorsa e il risultato è stato un tiro debolissimo di destro respinto da Audero. Forse la scelta di far calciare dagli undici metri l'ex United e Arsenal non è stata la scelta più azzeccata dato che il 32enne in carriera ha fallito tantissimi rigori realizzandone pochissimi. 12 rigori calciati da Sanchez tra club e nazionale: 4 gol realizzati (uno anche con la maglia dell'Inter) e ben otto sbagliati.

Sanchez ha infatti fallito la bellezza di otto tentativi compreso quello di oggi infatti ne aveva falliti tre all'Arsenal, tre con la sua nazionale, la Roja, e uno con il Manchester United. La scelta del rigorista sarà stata fatta prima del match dato che Romelu Lukaku era in panchina al momento dell'assegnazione. Sarebbe stato forse più opportuno puntare su qualcun altro, più freddo dagli undici metri, anche perché è innegabile come il suo errore, con Young che ha poi stampato la respinta sulla traversa, abbia poi cambiato l'inerzia della partita in favore dei blucerchiati che nella ripresa hanno poi quasi rinunciato a giocare difendendosi con le unghie e con i denti ma rischiando in varie occasioni con un Audero insuperabile. L'Inter ha avuto le sue chance per colpire e solo de Vrij è risucito a bucare la porta blucerchiata con Sanchez che è stato a tratti irritante per la quantità di palloni persi durante l'incontro: è per questo che è lui l'uomo in meno di oggi.

Questioni di Dea

Conte al termine del match ha analizzato in maniera lucida la sconfitta prendendosela più con la sfortuna che con la sua squadra per la prestazione: "È stata una partita un po’ strana, ci siamo ritrovati dal rigore sbagliato al gol subito su rigore. C’è stato il loro uno-due che ci ha creato difficoltà, noi stavamo giocando bene e creando, sicuramente la partita è stata strana. Anche sulla respinta del rigore potevamo fare gol. Potevamo essere uno a zero e invece dovevamo recuperare".

"C'è sempre da analizzare le cose positive e quelle negative, cercando di migliorare. Al tempo stesso è stata sicuramente una partita strana: c'è stato grande impegno e c'era grande voglia da parte nostra, ma oggi la dea bendata si è dimenticata di noi", la chiusura in merito alla partita persa contro la Sampdoria. Conte ha fatto entrare in campo Eriksen al minuto 70' proprio al posto di Sanchez quasi per mandare un messaggio alla società che in sede di mercato dovrà apportare qualche ritocco con 2-3 innesti: uno sulle fasce, uno a metà campo e uno in attacco. Il tecnico nerazzurro si aspetta qualcosa ma ha glissato in maniera repentina: "Io sono a completa disposizione del club su qualsiasi decisione possa prendere, più di questo non posso fare. Io mi metto solo a lavorare e mi metto a disposizione, come ho sempre fatto da quando sono arrivato all'Inter. Qualsiasi decisione venga presa sarà certamente condivisa".

Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?

Commenti