di Tony Damascelli
Suscettibili come vecchie zitelle inacidite. Seedorf convoca prima le televisioni poi la stampa cartacea "Avete mancato di rispetto al Milan". Garcia si presenta, dopo la facile vittoria sulla Sampdoria, esprimendo lo stesso pensiero e dimenticando la scoppola di Napoli e l'eliminazione dalla coppa Italia: "Nei confronti della Roma non c'è stato rispetto". Conte non parla alla vigilia delle partite perché la stampa ha travisato le sue parole. Poi si scatena con Capello e le critiche del collega.
I nuovi ayatollah del calcio nostrano denunciano una infantile crisi di nervi, hanno i fili scoperti, si sono mourignizzati senza avere le stesse carte di credito del portoghese, cercando di occupare ruoli non di loro competenza, sono allenatori, capipopolo, addetti alla comunicazione, uomini mercato, continuano a guardarsi allo specchio sicuri di essere i più belli e i più bravi del reame ma non basta e così, alla fine, diventano ridicoli, buffi, goffi, irrispettosi loro per primi.
Il rispetto non si comanda, si ispira. Nessuno contesta le qualità professionali di Seedorf, Conte e Garcia ma tutti e tre dovrebbero sapere che Milan, Juventus e Roma esistevano anche prima del loro arrivo e esisteranno anche dopo la loro partenza. Resta la storia dei club, illustrata dalla cronaca di alcuni allenatori. Se è vero che la stampa oggi è, a parole, più feroce ma spesso più approssimativa paragonandola al passato remoto, quando i punti di riferimento, citando a caso, erano Brera, Zanetti, Palumbo, Morino, Arpino, Soldati, è altresì vero che il circo del football di questa stampa approfitta, la compagnia di giro degli allenatori è sempre quella, trovano lavoro tecnici senza meriti particolari, così come hanno illustrazione personaggi a margine, i procuratori, che dovrebbero soltanto definire i contratti dei loro assistiti e invece sono i personaggi più autorevoli e accreditati anche a livello internazionale. Antonio Conte ha grossolanamente sbagliato la forma di attacco creando imbarazzo nel club (non tutto), Rudi Garcia ha smarrito il sorriso che lo aveva accompagnato a inizio stagione e sa di avere mancato le due partite più importanti (Juve e Napoli, due finali di champions per lui che non gioca in Europa quest'anno), Clarence Seedorf dovrebbe ricordare ogni mattina, al risveglio, di essere stato scelto come responsabile tecnico del club più titolato al mondo, pur non avendo, lui Seedorf, alcun titolo di merito professionale per questo incarico, se non l'appartenenza da calciatore.
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