La vittoria sul Chelsea ha restituito la parola a Conte. Soprattutto un Conte parlante davanti ai giornalisti, che non è trippa di tutti i giorni. Ma il successo andava celebrato con uno strappo alla ferrea regola che l’allenatore bianconero si è auto imposto dal giorno della squalifica. Conte è un tecnico soddisfatto, ma con una dose di realismo. Il successo sul Chelsea resterà nella memoria, però rischia di tradire se si guarderà solo al risultato e non a quello che hanno detto campo, gioco, assetto difensivo juventino e magari un eccessivo spreco del gol. «Si è detto che la Juve gioca un calcio non italiano e più europeo, la risposta contro il Chelsea è stata la conferma. Ma la qualificazione è a portata di mano: non l'abbiamo ancora afferrata». La vittoria sul Chelsea è stata anche la vittoria del gruppo contro la potenza economica. «Noi in questo momento non abbiamo possibilità di fare certi investimenti: ci sono idee, organizzazione, cuore e gambe, che hanno funzionato benissimo. Stiamo facendo qualcosa di straordinario e troppo spesso questi ragazzi vengono bistrattati. Questo mi dà fastidio, mi dispiace e ci spingerà a fare ancora meglio».
Ma ora serve badare al sodo. Conte è stato giocatore ed ha piena coscienza delle difficoltà. Alla faccia dei facili entusiasmi dei tifosi. «La qualificazione deve essere ancora raggiunta. Abbiamo fatto un passo avanti significativo, quando magari c'era più di qualcuno che dubitava sul nostro cammino in Champions. Abbiamo dato risposte importanti, ma quelle dobbiamo darle a noi continuando su questa strada».
Sul cammino in Champions League.... «Noi abbiamo la nostra filosofia di gioco, un lavoro che portiamo avanti dall'anno scorso. Abbiamo una mentalità che ci porta a rispettare tutti ma non avere paura di nessuno. Potremo incontrare anche squadre più forti, ma la nostra filosofia e organizzazione non muterà»
Una vittoria della Juve può aver valore per tutto il calcio italiano e Conte lo sottolinea: «É importante superare il turno per una consacrazione a livello europeo, ma anche economico. Per l'Italia sarebbe importante che pure il Milan passi il turno per risalire nel ranking.
Si, vero, troppe volte ce lo ha spiegato l’Europa. Stavolta è andata. Meglio tenere la guardia alta: lo Shaktar è un gattone che sa far male.
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